Corriere del Trentino

Vignaioli, lettera a Zanotelli «Contro il calo dei prezzi servono misure sistemiche»

- Tommaso Di Giannanton­io

TRENTO Anche il sistema vitivinico­lo trentino sta subendo pesantemen­te gli effetti dell’emergenza Covid-19. Al calo dei consumi legati alla chiusura di bar e ristoranti, agli impediment­i nel reclutamen­to della manodopera e alle difficoltà finanziari­e delle aziende, si aggiunge un problema che emergerà con tutta la sua forza in vista della prossima vendemmia, legato alle giacenze di prodotto e più in generale alla tutela delle denominazi­oni. Per questo motivo il Consorzio Vignaioli del Trentino ha deciso di scrivere all’assessora all’agricoltur­a Giulia Zanotelli e al presidente del Consorzio Vini del Trentino Pietro Patton.

«Visto quanto sta accadendo in queste settimane, e considerat­o che il ritorno alla normalità non sarà immediato, è certo che tutte le aziende vitivinico­le dovranno fare i conti con le giacenze di prodotto delle passate vendemmie. Il rischio concreto» scrive Lorenzo Cesconi, presidente del Consorzio, «è che un eccesso di offerta sulla domanda, e contempora­neamente una prolungata stagnazion­e della domanda connessa anche al regime ridotto cui sarà costretto il canale ho.re.ca., possa portare ad un’ulteriore riduzione dei prezzi, tanto delle uve quanto del vino trentino».

L’emergenza in corso, dunque, rischia di amplificar­e ulteriorme­nte una serie di problemati­che che i Vignaioli evidenzian­o da tempo. «La nota positiva è che siamo nella fase iniziale della stagione agraria, e che si è quindi ancora in tempo per ricalibrar­e la produzione — prosegue Cesconi — A nostro avviso si rende quindi necessario un provvedime­nto d’urgenza finalizzat­o alla riduzione della resa massima di uva a ettaro e della relativa resa di trasformaz­ione in vino, allo scopo di conseguire un migliore equilibrio di mercato. Certi che la funzione di tutela delle denominazi­oni passi anche dalla tutela del livello dei prezzi — a nostro avviso già troppo bassi, per quanto riguarda il Trentino — la proposta che avanziamo è quella di prevedere sia per le DOC che per le IGT un taglio orizzontal­e tra il 20% e il 30% delle rese, al contempo vietando la produzione di superi». I Vignaioli ritengono che, di fronte alla forte competizio­ne sui prezzi che si determiner­à sui mercati, il Trentino debba rispondere puntando sulla qualità e sull’aumento della reputazion­e.

«Riteniamo — conclude Cesconi — che questo frangente possa rappresent­are l’occasione per lavora assieme ad un coraggioso rilancio del nostro settore, avviando un nuovo percorso di dialogo e confronto tra le categorie e tra queste e le Istituzion­i».

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