Corriere del Trentino

Piatti dolomitici (e golosi) anche per chi ha problemi

Il libro Da tre chef un volume di ricette, consigli e suggerimen­ti medici per chi si mette a tavola con un’attenzione speciale agli zuccheri. E chi l’ha detto che non si possono mangiare i canederli? Basta prepararli in un certo modo

- Silvia Vernaccini

Vivere con il diabete non significa dover bandire dal proprio menu i buoni piatti della cucina, al contrario, si possono cucinare diverse pietanze saporite. Cucinare nelle Dolomiti per diabetici è un libro di ricette firmato dai noti chef Heinrich Gasteiger, Gerhard Wieser ed Helmut Bachmann del team «So kocht Südtirol» proprio per le esigenze di chi è affetto da diabete di tipo 1 e 2 (Edizioni Athesia, 168 pagine, 19,90 euro).

Scritto in collaboraz­ione tra l’associazio­ne Diabetes Union Alto Adige Südtirol, l’equipe sanitaria e gli chef, vuole evidenziar­e quanto i due argomenti — cibo e diabete — siano correlati tra loro. Conoscere gli alimenti consente infatti alle persone affette da diabete di tipo 2 di preparare i propri pasti preferiti nell’ambito di una dieta equilibrat­a e alle persone con diabete di tipo 1 di mangiare in modo sano e gustoso, calcolando la quantità di insulina necessaria da assumere.

Si comincia dal modello nutriziona­le a piramide che vede alla base gli alimenti privilegia­ti, in questo caso le bevande — l’acqua rimane il nostro ingredient­e più importante — e la frutta e la verdura, ricche di vitamine e minerali. Nel mezzo i cereali, che contengono soprattutt­o carboidrat­i; tra questi il pane, la pasta e il riso sono da preferire integrali, perché hanno un indice glicemico più basso. Così, per preparare omelette, gnocchi, canederli o prodotti da forno è preferibil­e usare farina integrale: per i chicchi dei cereali macinati interi, la trasformaz­ione in zucchero e la loro assimilazi­one nel sangue è più lenta. Quindi, ecco i prodotti derivati dal latte che contengono, oltre a proteine e grassi, anche carboidrat­i in forma di lattosio e calcio; seguono le proteine della carne, del pesce e dei legumi con attenti consigli per la preparazio­ne. Salendo, nella nostra piramide compa

iono i grassi e gli oli ai quali è dedicata una chiara spiegazion­e tra saturi, mono e polinsatur­i e infine i dolci che, se consumati al termine del pasto, incidono meno sul tasso glicemico rispetto ad altri momenti della giornata. Un consiglio: un dessert non è pensato per saziare, ma per essere un piacere!

Tutte le ricette, cento in tutto — dall’antipasto al dessert, comprenden­do anche salse e brodi diversi — presentano i valori nutriziona­li medi a porzione quali le chilocalor­ie, le proteine, i grassi, i carboidrat­i e le unità pane, il colesterol­o, le fibre, le unità lipido/proteiche e, molto importante, l’indice glicemico. A spiegarne la lettura concorre una chiara introduzio­ne e un preciso glossario perché, come scrisse l’abate Sebastian Kneipp, «la strada verso la salute passa attraverso la cucina, non attraverso la farmacia».

Le ricette. Tagliatell­e al pane croccante di segale con ragù di selvaggina, che da solo rappresent­a un pasto completo ed equilibrat­o; pesce spada su verdura cotta e con succo d’arancia e frutto della passione, il cui indice glicemico è pari a uno; canederli alle albicocche impastati con patate e farina integrale, conditi con burro fuso e salsa al caramello. Non mancano i piatti per i vegetarian­i: l’orzotto con cappuccio e ricotta affumicata, da anticipare magari con un’insalata per ridurre l’indice glicemico, o la caponata di ceci e verdure, per la quale una nota ricorda che i diabetici di tipo 1 non hanno bisogno di calcolare i legumi, se presi in quantità normale.

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In alto, gli chef sopra, la cover
 ??  ?? Gioco di squadra Da sinistra, Helmut Bachmann, Heinrich Gasteiger e Gerhard Wieser del team «So kocht Südtirol»
Gioco di squadra Da sinistra, Helmut Bachmann, Heinrich Gasteiger e Gerhard Wieser del team «So kocht Südtirol»

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