Val Rendena, sbranato un orsetto
Un plantigrado adulto lo avrebbe ucciso per conquistare la madre: «Fatto naturale»
Un giovane esemplare di orso è stato ritrovato morto ieri mattina in val Rendena. La sua condanna a morte sa- rebbe stata la vicinanza alla madre: un plantigrado adulto lo avrebbe infatti aggredito per conquistare la mamma orsa. «Un fatto naturale» precisano gli esperti della Provincia. Intanto, dall’altra parte del Trentino, M49 continua le sue scorribande nelle malghe: gli ultimi danni sono stati registrati a malga Cambroncoi, nel comune di Sant’Orsola.
TRENTO Mentre M49 prosegue la sua fuga tra i boschi della val dei Mocheni, dall’altra parte del Trentino, in val Rendena, ieri mattina è stato ritrovato morto un giovane esemplare di orso di poco più di un anno di età. La vicinanza alla madre sarebbe stata la sua condanna a morte: un plantigrado adulto lo avrebbe infatti aggredito per conquistare la mamma orsa. Pochi giorni fa il cucciolo era stato visto passeggiare tra i boschi insieme ad un esemplare femmina di orso adulto sopra il centro abitato di Strembo, in località Frassanè. Usciti dal letargo avevano ripreso a girovagare per il Trentino occidentale. Ma poi ieri mattina è avvenuta la macabra scoperta.
Il giovane esemplare è stato ritrovato senza vita steso sul letto di foglie nei boschi di Frassanè, con il corpo parzialmente sbranato. Le tracce fresche lasciate sulla neve dall’aggressore non hanno lasciato dubbi. «L’aggressione sarebbe dovuta alla volontà dell’orso maschio di rendere disponibile subito all’accoppiamento la femmina, eliminando l’esemplare giovane», spiegano i tecnici del Servizio foreste e fauna. «La stagione degli amori
— si legge nella nota diramata dalla Provincia — ha solitamente inizio verso aprile ma quest’anno potrebbe essere un po’ anticipata, come gran parte dell’attività registrata finora».
Un infanticidio, dunque, che può apparire crudele agli occhi dell’uomo, ma che «si tratta comunque di un fatto naturale, che succede anche in altre specie», precisano i tecnici del Servizio foreste.Intanto l’orso M49 — il plantigrado più ricercato d’Italia fuggito la scorsa estate dal centro faunistico del Casteller (Trento Sud) — continua a far parlare di sé. Ancora una volta, purtroppo, per le sue incursioni in case disabitate. Dopo la visita nello scorso fine settimana alle cinque malghe dell’altopiano di Pinè, nella giornata di martedì si è reso protagonista di un nuovo raid in val dei Mocheni, nel territorio del comune di Sant’Orsola. Il plantigrado ha fatto irruzione nella malga Cambroncoi, danneggiando alcune porte e mettendo a soqquadro la casa alla ricerca di cibo. Attualmente si troverebbe sul Dosso di Costalta, sul versante mocheno. «Si informa la popolazione — recita un comunicato dell’amministrazione comunale di Sant’Orsola — che se l’esemplare in questione ha mostrato sinora un atteggiamento piuttosto schivo ed evasivo ponendo in essere delle rapide e fugaci intrusioni notturne nei pressi di strutture o zone comunque non abitate al fine di procurarsi il cibo, tuttavia allo stato non si può escludere che il plantigrado ossa rappresentare un potenziale pericoloso per l’uomo».