Corriere del Trentino

«Vira in Arte», ecco l’antidoto allo sconforto

«Vira in Arte!», una collettiva su Facebook. Cappello: messaggio di speranza

- di Silvia M. C. Senette a pagina 13

La pandemia può aver sospeso e cristalliz­zato gli eventi, ma non il fermento artistico e la creatività che, oggi, trovano più che mai sfogo sui canali che la tecnologia ci mette a disposizio­ne. E così sulla pagina Facebook di Fida, la Federazion­e degli artisti di Trento e Bolzano, sta spopolando l’iniziativa virtuale e alternativ­a ideata dalla sua presidente, Barbara Cappello.

«Vira in Arte!» è una carrellata quotidiana di opere e contributi messi a disposizio­ne gratuitame­nte dagli iscritti all’associazio­ne e da decine di creativi che, da fuori regione ma anche dall’estero, hanno voluto aderire. Immagini e parole come messaggio di vicinanza e di positività in un momento in cui ciascuno di noi è solo con i propri pensieri, spesso tinti di cupa preoccupaz­ione, o costretto a «subire» quelli delle persone con cui condivide spazi domestici sempre troppo ridotti.

«Tre settimane fa, all’inizio della quarantena, ho pensato che un’esposizion­e virtuale di opere d’arte accompagna­te dalle parole degli artisti potesse essere un gesto esortativo per distoglier­e l’attenzione dal problema attuale che sta soffocando la società con un velo di depression­e collettiva — spiega Barbara Cappello —. Questo non significa che si debba prendere atto della situazione, ma occorre cercare di rasserenar­e gli animi e lo spirito. Sono convinta che l’arte in ogni sua forma, compresi cinema e teatro, anche se virtuale possa aiutare a tollerare meglio, se non a superare, momenti di paura e sconforto».

Opere e pensieri positivi per corroborar­e gli animi con la bellezza. Questo l’intento da cui nasce «Vira in Arte!»: una roccaforte virtuale in cui da creatività e parole scaturisce un vortice vibrante. Il titolo non è casuale: «Vira è da intendere come un’esortazion­e a virare, a cambiare rotta, a spostare l’attenzione verso l’arte che è un toccasana, un integrator­e per il benessere della mente — prosegue la presidente di Fida —. Tutti i membri dell’associazio­ne hanno aderito con entusiasmo e, siccome di “muri” in casa ne abbiamo abbastanza, ho esteso l’invito abbattendo qualsiasi confine e ostacolo che ci confina dentro noi stessi più di quanto non faccia il virus». E così hanno iniziato a piovere le adesioni, giorno dopo giorno si sono aggiunti Armando Riva e Giuliano Mammoli,

ma anche l’artista, curatrice e gallerista Adolfina De Stefani: «Una persona straordina­ria, di una certa età ma con una lucidità e una presenza ineguaglia­bile e ammirevole, che credo possa essere veramente un faro per gli artisti più o meno giovani contempora­nei e anche per chi verrà in futuro», commenta Cappello. Sua l’immagine di una proiezione video sulla parete di fronte a casa: una fabbrica di sfondo e parole che scorrono per riflettere sull’egodurante

centrismo, sulla fiducia, sull’individual­ismo.

Tra i post che hanno riscosso maggiore successo sulla pagina Facebook dedicata al progetto, quello di Kit Kitev, un’associazio­ne di artisti tedeschi di Oberhausen attiva sul fronte delle problemati­che sociali: Miriam, Agneska, Christoph e Marzio compaiono in quattro fotogrammi uniti che li vedono mostrare dei cartoni con scritte che danno voce a coloro che, anche questa pandemia, non hanno casa. Questo il messaggio che accompagna l’opera: «Mentre rimaniamo a casa e ci laviamo le mani più spesso che mai, dobbiamo essere consapevol­i che altrove — nei campi sovraffoll­ati ai confini dell’UE — queste semplici misure di protezione non possono essere attuate: nessuna casa, nessuna assistenza medica, carenza d’acqua e distanza sociale impossibil­e».

Di grande impatto il contributo dell’artista trentino Fabio Roncato che realizza le proprie opere materiche utilizzand­o le siringhe che utilizza quotidiana­mente per le sue terapie farmacolog­iche e presenta l’ambivalenz­a dello strumento medico, traumatico ma anche benefico. «È un messaggio esortativo e azzeccato in questo momento in cui siamo tutti di fronte a una malattia — spiega la presidente —. Una pandemia che spaventa, ma può essere avvicinata con positività e propositiv­ità. A prescinder­e dal fatto che si contragga il virus o no, la vita va avanti».

E ancora Gabriele Stelzer, che ha fotografat­o la sagoma di una casa colorata attraverso

Sono convinta che l’arte, in ogni sua forma, possa aiutare a tollerare momenti di paura e sconforto

cui si vedono le Dolomiti unendo tre haiku, le delicate poesie giapponesi. O Matteo Boato e le tre poetesse, di cui una visuale, aderenti al «Movimento Realismo Terminale» di Guido Oldani: Tania Di Malta, Annachiara Marangoni e Antje Stehn. Sessanta artisti tutti da scoprire per tuffarsi nel bello che abbiamo dentro per dimenticar­si, un momento, di quello che accade fuori.

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 ??  ?? Spazio libero L’opera di Alfredo Cappello, una di quelle che uniscono immagine e testi; nel progetto di Fida i messaggi tendono ad avere una natura positiva
Spazio libero L’opera di Alfredo Cappello, una di quelle che uniscono immagine e testi; nel progetto di Fida i messaggi tendono ad avere una natura positiva

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