«Soldi in fretta Furbi? Gravi conseguenze»
«Icontrolli li faremo dopo e se ci sarà qualche furbo le conseguenze saranno gravi. L’autocertificazione ci permette di fare in fretta». Mattia Gottardi, assessore agli enti locali della Provincia di Trento, spiega con la necessità di essere rapidi la decisione di erogare i buoni spesa alle famiglie che a causa dell’emergenza sono in difficoltà. «La filiera sarà rapida e la speranza è di poter accreditare in poche ore, o al massimo qualche giorno, i soldi sui conti correnti di chi ne ha bisogno». Per ottenere il bonus, che va fino ad un massimo di 100 euro a seconda del numero di persone che compongono il nucleo famigliare, si dovrà compilare l’autocertificazione o tramite l’app TreCovid19 oppure chiamando il numero verde del servizio PassoIo, che attiverà un servizio dedicato. Le richieste arriveranno all’assistenza sociale della zona. Se il richiedente non ha percepito alcun reddito negli scorsi due mesi e ha meno di 1.000 euro sul conto la richiesta verrà inviata subito ad Apapi, che gestisce i fondi. Nel caso in cui chi fa richiesta appartenga alla seconda fascia di popolazione autorizzata (che ha avuto reddito nei 60 giorni precedenti ma comunque meno di 3.000 euro sul conto), ci sarà un colloquio telefonico con un assistente sociale che si preoccuperà di comprendere perché sono necessari i buoni spesa attraverso domande che riguardano la natura della difficoltà e le aspettative sul bonus . «Può essere il caso, per esempio — spiega Gottardi —, di qualche negoziante che deve sostenere delle spese a breve per la sua attività anche se è chiusa ed è in difficoltà».
La decisione di lasciare la gestione dei soldi alla Provincia è arrivata di concerto con i Comuni. «È stato fatto tutto con un grande spirito collaborativo», sottolinea Gottardi. Provincia che si impegna a integrare con soldi propri se necessario: «La suddivisione dei fondi per comune anche se la gestione è unitaria. Se finissero per qualche territorio la Provincia sopperirà in attesa dello Stato».