Il 25 aprile si trasferisce sui balconi
Il 25 aprile, Festa della Liberazione. Osannata da alcuni, divisiva per altri, ricordata da tutti. Occasione di attività all’aperto, in particolare a Trento, dove ci si ritrovava nel parco Fratelli Michelin delle Albere per commemorazione, attività associative, concerti e street food. Sarebbe stato bello se fosse stata anche Festa di Liberazione dalla pandemia causata dal nuovo coronavirus. Purtroppo la sospensione delle attività non essenziali è stata estesa sino a dopo Pasqua e «quando il paese riaprirà non sarà un “tutti al mare”» per dirla con le parole del virologo Fabrizio Pregliasco. Se viene paventata addirittura l’estate in mascherina, è difficile pensare che il 25 aprile verrà festeggiato come di consueto.
Tuttavia il terzo settore, quello del volontariato, si è già mobilitato. All’interno di questo settore c’è anche l’Arci, uno dei principali organizzatori delle attività che si svolgono durante la Festa della Liberazione. «Nonostante il ritardo dovuto a cause di forza maggiore, l’appello rivolto agli esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, per attivarsi in occasione del 25 aprile, ha già raggiunto le 300 firme» racconta Andrea La Malfa, presidente dell’Arci in Trentino. Quello dei «trecento che resistono» in difesa dei valori tradizionalmente occidentali non è un rimando casuale, in particolare a 75 anni da quel 1945 in cui venne dichiarata l’insurrezione nel nord Italia dal Comitato di liberazione nazionale. Il 25 aprile 2020 si inserisce in un periodo di restrizione delle libertà personali e civili, ma anche di chiamata alla responsabilità collettiva. È importante parlare e cantare cos’è libertà e cos’è responsabilità. Anche in chiave europea, considerando quanto accade in Ungheria. Aggiunge La Malfa: «Oltre ai media tradizionali, utilizzeremo anche la modalità del “movimento dei balconi”. È una cosa che unisce, come il tricolore e la resistenza, quindi perfettamente in linea con il 25 aprile».