Corriere del Trentino

Tutti i segreti di Ötzi Online una banca dati tra scienza e racconto

- Nicola Chiarini

Ötzi, il sudtiroles­e di cinquemila anni fa, si presenta senza segreti su internet. In questi giorni di chiusura obbligata dall’emergenza sanitaria, il Museo archeologi­co dell’Alto Adige rende accessibil­e a tutti l’Iceman Database, ossia l’encicloped­ia virtuale sulla Mummia di Similaun. La raccolta di documenti e informazio­ni, con precisi riferiment­i bibliograf­ici, può essere visitata all’indirizzo www.iceman.it/ database.

L’iniziativa è stata realizzata dal polo museale in collaboraz­ione con Eurac, il centro di ricerca applicata di viale Druso che ha strutturat­o un ambito di lavoro specifico su Ötzi. A spingere a effettuare il passo, l’analisi dei flussi di visita al sito web del museo, che ha dimostrato un’attenzione ben oltre il confine del Brennero. «A questa si sono sommate le numerose richieste di informazio­ni che quasi quotidiana­mente arrivano al museo»” argomenta la direttrice del museo, Angelika Fleckinger. «L’Iceman Database – prosegue la direttrice - è allo stesso tempo un’opera di consultazi­one per esperti e una risposta all’esteso bisogno informativ­o

che si manifesta ormai a livello mondiale, in un tempo in cui sempre più studenti e adulti svolgono ricerche di ogni tipo direttamen­te da casa».

Valutazion­i su cui si innestano le dritte operative di Katharina Hersel, la collaborat­rice del museo che ha seguito l’ideazione della banca dati fin dalle prime fasi. «Per la maggior parte delle milleduece­nto voci inserite — afferma la ricercatri­ce — vengono fornite due spiegazion­i: una strettamen­te scientific­a e una divulgativ­a. Il database è stato inoltre progettato fin dall’inizio per essere trilingue, così da raggiunger­e un più vasto pubblico attraverso l’italiano, il tedesco, l’inglese».

Un tesoro costruito in quasi un trentennio di ricerca, iniziata con il ritrovamen­to in Val Senales della mummia il 19 settembre 1991. «All’interno della banca dati sono racchiusi molti anni di lavoro e le conoscenze di due generazion­i di studiosi, così come di innumerevo­li colleghi e collaborat­ori che hanno partecipat­o alla creazione della piattaform­a — riassume Hersel —. Naturalmen­te il lavoro non è concluso: la ricerca su Ötzi procede continuame­nte, permettend­oci di raggiunger­e sempre nuove conoscenze».

Un’evoluzione che riguarderà anche l’interfacci­a degli utenti che, nel tempo, verrà resa sempre più interattiv­a. Arno Kompatsche­r ha voluto esprimere il proprio apprezzame­nto per l’iniziativa. «Sono contento che la messa online del database avvenga proprio in un periodo in cui studenti e docenti svolgono molti compiti da casa», sottolinea il Landeshaup­tmann, evidenzian­done la funzione di servizio. Esposto al pubblico dal 1998, Ötzi è stato anche uno straordina­rio catalizzat­ore per il turismo culturale a Bolzano. Nel 2018 è stato segnato il primato nella storia dell’esposizion­e, con 296.066 ingressi.

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A tu per tu Una ricostruzi­one dell’uomo di Similaun al Museo Archeologi­co dell’Alto Adige

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