Tutti i segreti di Ötzi Online una banca dati tra scienza e racconto
Ötzi, il sudtirolese di cinquemila anni fa, si presenta senza segreti su internet. In questi giorni di chiusura obbligata dall’emergenza sanitaria, il Museo archeologico dell’Alto Adige rende accessibile a tutti l’Iceman Database, ossia l’enciclopedia virtuale sulla Mummia di Similaun. La raccolta di documenti e informazioni, con precisi riferimenti bibliografici, può essere visitata all’indirizzo www.iceman.it/ database.
L’iniziativa è stata realizzata dal polo museale in collaborazione con Eurac, il centro di ricerca applicata di viale Druso che ha strutturato un ambito di lavoro specifico su Ötzi. A spingere a effettuare il passo, l’analisi dei flussi di visita al sito web del museo, che ha dimostrato un’attenzione ben oltre il confine del Brennero. «A questa si sono sommate le numerose richieste di informazioni che quasi quotidianamente arrivano al museo»” argomenta la direttrice del museo, Angelika Fleckinger. «L’Iceman Database – prosegue la direttrice - è allo stesso tempo un’opera di consultazione per esperti e una risposta all’esteso bisogno informativo
che si manifesta ormai a livello mondiale, in un tempo in cui sempre più studenti e adulti svolgono ricerche di ogni tipo direttamente da casa».
Valutazioni su cui si innestano le dritte operative di Katharina Hersel, la collaboratrice del museo che ha seguito l’ideazione della banca dati fin dalle prime fasi. «Per la maggior parte delle milleduecento voci inserite — afferma la ricercatrice — vengono fornite due spiegazioni: una strettamente scientifica e una divulgativa. Il database è stato inoltre progettato fin dall’inizio per essere trilingue, così da raggiungere un più vasto pubblico attraverso l’italiano, il tedesco, l’inglese».
Un tesoro costruito in quasi un trentennio di ricerca, iniziata con il ritrovamento in Val Senales della mummia il 19 settembre 1991. «All’interno della banca dati sono racchiusi molti anni di lavoro e le conoscenze di due generazioni di studiosi, così come di innumerevoli colleghi e collaboratori che hanno partecipato alla creazione della piattaforma — riassume Hersel —. Naturalmente il lavoro non è concluso: la ricerca su Ötzi procede continuamente, permettendoci di raggiungere sempre nuove conoscenze».
Un’evoluzione che riguarderà anche l’interfaccia degli utenti che, nel tempo, verrà resa sempre più interattiva. Arno Kompatscher ha voluto esprimere il proprio apprezzamento per l’iniziativa. «Sono contento che la messa online del database avvenga proprio in un periodo in cui studenti e docenti svolgono molti compiti da casa», sottolinea il Landeshauptmann, evidenziandone la funzione di servizio. Esposto al pubblico dal 1998, Ötzi è stato anche uno straordinario catalizzatore per il turismo culturale a Bolzano. Nel 2018 è stato segnato il primato nella storia dell’esposizione, con 296.066 ingressi.