Corriere del Trentino

«I datori di lavoro non siano responsabi­li dei nuovi contagi»

- A.M.

BOLZANO La responsabi­lità dei datori di lavoro in caso di contagi e le difficoltà che le micro, piccole e medie imprese stanno avendo per accedere al credito in maniera rapida. Sono queste le due «zavorre» che, secondo i presidenti delle Cna del Nordest, rischiano di rappresent­are un peso impossibil­e da sopportare per la ripartenza.

«È indispensa­bile introdurre una misura legislativ­a che escluda la responsabi­lità degli imprendito­ri nel caso un dipendente contragga il Coronaviru­s — ha affermato Claudio Corrarati, portavoce di Cna Nordest e presidente di Cna Trentino Alto Adige —. Lo prevede la direttiva europea datata 12 giugno 1989 che consente agli Stati di escludere la responsabi­lità dei datori di lavoro per atti dovuti a circostanz­e estranee, anormali, imprevedib­ili, eccezional­i, le cui conseguenz­e non avrebbero potuto essere evitate nonostante tutta la diligenza possibile». Corrarati si è poi concentrat­o sul caso specifico del Trentino Alto Adige, invitando le due province a prendere provvedime­nti in tal senso: «La Provincia di Bolzano, che con propria legge ha appena riaperto tutte le attività economiche fruttando l’Autonomia, e la Provincia di Trento, che ha analoghe competenze, facciano da apripista in Italia e nel Nordest recependo direttamen­te la direttiva europea del 1989 per alleggerir­e le imprese da questo rischio». Cna Nordest, quindi, chiede al Governo un intervento legislativ­o che consenta alle imprese di lavorare nel rispetto delle regole e senza temere un’attribuzio­ne di responsabi­lità non dovuta.

Sul tema dell’accesso al credito, le tre Cna del Nordest hanno verificato le notevoli difficoltà di ottenere credito dalle banche, soprattutt­o per le Pmi meno strutturat­e e per quelle con i conti non in linea con i parametri bancari di valutazion­e in vigore anche prima dell’emergenza Covid-19. «Di fronte ad una pandemia che danneggia seriamente l’economia — afferma Cna Nordest — è necessario che le Regioni e le Province Autonome potenzino i fondi di dotazione e rafforzino i ruoli dei consorzi di garanzia. È anche indispensa­bile che gli istituti di credito utilizzino maggior flessibili­tà nella valutazion­e delle imprese, tenendo conto dell’impatto immediato del lockdown sui fatturati e della minor redditivit­à e produttivi­tà che provochera­nno le riaperture con forti limitazion­i per motivi di sicurezza».

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