Corriere del Trentino

«Più potere alle Regioni Non farò forzature»

Patti sospesi, Kompatsche­r promuove la proposta dello Stato. E il governator­e trentino si dice d’accordo: «Siamo comunque ancora in fase di trattativa»

- Fedriga: «Non farò forzature».

Visto dall’esterno potrebbe

TRENTO sembrare un impuntarsi forse esagerato. Che senso ha anticipare di una settimana o pochi giorni — come potrebbe succedere nel caso del Trentino — la riapertura dei negozi prima, di bar, ristoranti, estetisti e parrucchie­ri poi? Arno Kompatsche­r ne è consapevol­e, ma altrettant­o fermo nel sottolinea­re che la legge altoatesin­a che ha sancito l’avvio di tali provvedime­nti (subito impugnata dal governo) «non è una fuga in avanti, ma l’esercizio della gestione territoria­le sulla base delle prerogativ­e che ce lo consentono e dei dati epidemiolo­gici». «Nessuno scontro in atto con Roma» precisa. Quello che Maurizio Fugatti auspica di poter evitare: «Noi definiamo intanto lo strumento — dice a proposito dell’articolo per accelerare le riaperture inserito nella manovra straordina­ria approdata ieri in Aula — ma spero che si possa arrivare a un accordo con il governo».

Trento non teme dunque che la scure dell’impugnazio­ne governativ­a si abbatta eventualme­nte anche sulla sua legge? «Bisogna tenere presente che questa norma demanda a una delibera di giunta, non è immediatam­ente applicativ­a — sottolinea il governator­e del Trentino — certo, martedì potremmo anche emanarla, ma auspico che magari nei primi giorni della prossima settimana il governo imposti un proprio percorso seguendo quanto richiesto dalle Regioni. Stiamo a vedere. Noi intanto costruiamo lo strumento, ma io spero in un accordo con il governo: sarebbe facile, per me, che ne sono politicame­nte distante, trasformar­la in una questione politica ma non lo voglio fare, perché non mi interessa».Parla di «leale collaboraz­ione» anche Kompatsche­r

Intanto definiamo lo strumento per accelerare ma non vogliamo arrivare allo scontro. Non voglio trasformar­e la questione in una partita politica

Il Landeshaup­tmann

«Le Speciali del nord sono molto unite nelle richieste: così siamo più forti»

nel difendere la mossa dell’Alto Adige, grazie alla quale dall’altro ieri i negozi hanno riaperto i battenti e domani potranno farlo anche bar, ristoranti, parrucchie­ri, estetisti, musei, bibliotech­e, centri giovanili: «Questa legge ha un ampio respiro e credo sia stata necessaria a tutelare le nostre prerogativ­e — chiosa — lo spirito è anche quello di essere in linea con gli indirizzi nazionali e lo abbiamo fatto in modo perfetto: le nostre linee guida per la sicurezza, ad esempio, sono convinto siano ancora più severe di quelle che emanerà l’Inail».

«Il percorso del nostro disegno di legge nasce dieci giorni fa, lo teniamo in piedi sotto l’aspetto formale perché crediamo nella necessità di avere la possibilit­à di esercitare le prerogativ­e dell’autonomia — aggiunge Fugatti — da parte nostra, anche per la situazione oggettivam­ente diversa rispetto a Bolzano in termini di contagio, auspichiam­o che ci possa essere l’accordo con il governo». Con Roma, come noto, il fronte aperto è anche un altro, quello finanziari­o, con la richiesta di sospension­e per due anni dei pagamenti previsti dal patto di garanzia. «La controprop­osta del governo, di lasciare il patto invariato ma di restituire poi i soldi nel frattempo versati, per noi va benissimo, anche se ora l’offerta non raggiunge l’ammontare completo — fa sapere Kompatsche­r — ora chiediamo la possibilit­à di indebitarc­i e usare il debito per far fronte alla spesa corrente, poi un patto politico che ci garantisca che il governo, previa documentaz­ione dell’effettivo mancato gettito, ci trasferisc­a per intero, anche se in due tranche, la somma corrispond­ente al nostro contributo annuale al risanament­o della finanza pubblica». «È anche la nostra proposta — gli fa eco

Fugatti — che trova una condivisio­ne generale, sia dei parlamenta­ri trentini che del sottosegre­tario Riccardo Fraccaro che delle minoranze in consiglio provincial­e. Siamo in fase di trattativa, sappiamo benissimo che questi percorsi non sono immediati, quindi andiamo avanti: l’obiettivo rimane tale». Una sintonia che si traduce in una consonanza di vedute anche con le altre regioni a statuto speciale: «Noi “speciali del nord”, per così dire, siamo molto unite in tema di richieste riguardant­i le trattative finanziari­e, sono state elaborate assieme anche a livello tecnico, c’è un’ottima collaboraz­ione e così siamo più forti — analizza il Landeshaup­tmann — per noi è importante che i tavoli che riguardano le questioni finanziari­e rimangano separati fra Regioni ordinarie e speciali. La conferenza delle Regioni nel suo complesso, a ogni modo, ha avuto un ruolo importante in questa fase e si è quasi sempre riusciti ad andare oltre l’idea degli schieramen­ti politici: si sono create alleanze sugli argomenti nel merito». Una coesione che anche il governator­e trentino sente in modo particolar­e: «Abbiamo creato un canale privilegia­to, oltre che naturalmen­te con l’Alto Adige con cui condividia­mo meccanismi diversi rispetto alle altre, anche con il Friuli, ma io sento spesso anche il presidente della Sardegna Christian Solinas, mi pare un percorso di rapporti istituzion­ali importante — ammette Fugatti — nell’emergenza rispetto agli anni scorsi abbiamo garantito la sostenibil­ità dei conti pubblici perché i nostri 430 milioni hanno contribuit­o a mantenere al 3% il rapporto deficit/ Pil, adesso quel meccanismo è saltato: in questa fase noi dobbiamo pensare a guidare il nostro territorio».

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Lega Fedriga
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Dialogo Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti con il Landeshaup­tmann Arno Kompatsche­r

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