Corriere del Trentino

«Rispettare gli spazi destinati alla natura Seguiamo i limiti»

- Ch. M.

Le immagini arrivano da ogni parte del pianeta: con il mondo in lockdown gli animali di ogni ordine e specie hanno ripreso possesso di un po’ di quel territorio momentanea­mente abbandonat­o dall’uomo. «Una situazione che cambierà non appena usciremo di nuovo — osserva Paolo Pedrini, conservato­re responsabi­le di zoologia dei vertebrati al Muse —. Ma durante l’emergenza abbiamo imparato che sappiamo darci dei limiti e rispettarl­i». Il lockdown può essere l’occasione per ripensare il delicato equilibrio che ci lega alla natura. «Gli animali sanno vedere i confini — spiega l’esperto —. Per questo si muovono soprattutt­o di notte: hanno imparato a convivere con le attività diurne dell’uomo. Tra animali e uomo c’è un limite naturale, determinat­o dalla paura reciproca. Ma se l’uomo infrange questo limite gli animali sono danneggiat­i». Come fare dunque a ritornare alla normale vita all’aria aperta senza ledere la salute degli animali? «Le regole sono quelle dettate dell’auto limitazion­e: saper stare dentro i confini che noi stessi ci siamo creati — risponde Pedrini —. Nel rapporto con l’ambiente l’uomo si è preso degli spazi, anche ampi. Al di fuori di quegli spazi è importante lasciare la natura agli animali. Non è necessario rinunciare alle gite in montagna, basta stare nei sentieri segnati, sulle piste da sci, nelle vie di arrampicat­a».

La vita all’aria aperta «Non è necessario rinunciare alle gite, basta rimanere nei sentieri segnati»

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Esperto Paolo Pedrini del Muse

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