«Covid, ritorno in autunno? Saremo in grado di gestirlo»
Fugatti: ci stiamo organizzando. Ieri 23 nuovi casi
TRENTO «Il fatto che ci possa essere un ritorno del Covid in autunno sembra acclarato, lo dicono gli scienziati, ma siamo pronti». Il presidente Maurizio Fugatti rassicura sul rischio di un nuovo picco del virus dopo l’estate. «Il Trentino — spiega durante il consueto punto sulla diffusione dei contagi — sta crescendo sia sotto il profilo della ricerca che dell’organizzazione ospedaliera, è in grado di gestire un ritorno del Covid».
Intanto il numero dei contagi è ormai stabile, ieri si sono registrati altri 23 casi, di cui 2 secondo la nuova classifica del ministero. Sono invece due le persone decedute, entrambe ospiti delle Rsa, si tratta di due anziani di Spiazzo e Rovereto di 83 e 75 anni. Sono undici le persone ricoverate in terapia intensiva, mentre i tamponi effettuati sono stati 1.193. «Complessivamente in tre giorni — rimarca Fugatti — sono stati eseguiti 5.122 tamponi di 1.739 sono stati analizzati dal Cibo». Nel frattempo prosegue l’indagine epidemiologica nei cinque Comuni trentini, a Pieve di Bono il 79% della popolazione ha accettato di essere sottoposto al test sierologico. «Dai territori — spiega ancora Fugatti — c’è una forte richiesta di test a tappeto, ma non tutti gli esami sierologici sono certificati». Gli esiti dei test, ha poi spiegato il direttore dell’azienda sanitaria, Paolo Bordon, sono attesi tra circa un mese. È partita ieri invece la rsa di transizione di Ala, dove i nuovi ospiti vengono accolti per un periodo di quarantena prima di essere trasferiti nella struttura scelta; sono già cinque e oggi ne arriveranno altri sei.