Corriere del Trentino

«Cattura M49, la Provincia ha agito bene»

- D. R.

«L’amministra­zio ne ha correttame­nte considerat­o un grado di probabilit­à non ipotetico di pericolo, attuale ed immediato, non rimediabil­e con l’utilizzo dei poteri e delle procedure tipici e, quindi, la necessità di intervenir­e urgentemen­te mediante le ordinanze impugnate che sotto il profilo esaminato sono, quindi, legittime».

È un passaggio della sentenza del Tar di Trento con la quale i giudici hanno dichiarato improcedib­ile il ricorso presentato dalla Lega nazionale per la difesa del cane contro la cattura di M49 avvenuta il 29 aprile scorso dopo mesi di ricerca. Il plantigrad­o attualment­e si trova al Casteller. Secondo i giudici amministra­tivi la Provincia ha valutato correttame­nte i presuppost­i di pericolo e l’urgenza di intervenir­e a tutela dell’incolumità delle persone. Il Tar va in contrasto con la presa di posizione del Ministero dell’ambiente che non aveva rilasciato l’autorizzaz­ione alla cattura del plantigrad­o. I giudici hanno rimarcato poi il principio secondo il quale la protezione di ogni esemplare trova un limite nella tutela della sicurezza pubblica. Il Tar ha infine ricordato il diktat della Corte Costituzio­nale che aveva avvallato la legge provincial­e 9 del 2018 che attribuisc­e al presidente della Provincia di Trento la competenza ad autorizzar­e il prelievo, cattura o abbattimen­to dell’orso in presenza dei requisiti stabiliti dal «Pacobace» (Piano d’azione interregio­nale per la conservazi­one dell’orso bruno), acquisito il solo parere dell’Ispra.

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