«Filo diretto con la squadra Ma i giocatori sudano a casa»
Aquila, il preparatore Baldi: da Gentile a Mezzanotte programmi ad hoc
Come per tutti anche per Andrea Baldi, preparatore atletico dell’Aquila Basket, questo periodo rappresenta una “prima volta”. Difficile, se non impossibile, programmare un lavoro preciso senza avere date né scadenze.
Baldi, la Dolomiti Energia ha sotto contratto cinque giocatori per la prossima stagione. Stanno seguendo un percorso di preparazione particolare?
«In questa situazione tutto ha un senso relativo, anche gli accordi sottoscritti. Sino a quando gli americani sono rimasti abbiamo dato un supporto concreto, anche dal punto di visto emotivo. Poi è iniziata una nuova fase, sto mantenendo un filo diretto con diversi ragazzi, a Gentile e Mezzanotte ad esempio invio regolarmente un programma da seguire. Detto ciò non posso dire che stiamo lavorando nel vero senso della parola».
D’altra parte senza una struttura, senza la possibilità di allenarsi in gruppo e quotidianamente sarebbe impossibile.
«Ci troviamo ad affrontare una situazione unica nella sua drammaticità, l’ultimo match ufficiale è andato in scena a inizio marzo dopodiché siamo dovuti rimanere chiusi in casa due mesi. Ancora non
sappiamo quando e come ripartirà la prossima stagione, mi sembra che il quadro possa essere già abbastanza chiaro. Mantenere uno stato di forma da professionista è semplicemente utopia».
C’è qualcosa che teme nell’ottica della ripresa delle attività?
«Non credo ci saranno particolari problemi perché avremo il giusto tempo a disposizione. Quello che mi faceva professionalmente paura era l’ipotesi di dover tornare in campo dopo il lockdown avendo magari solamente due
o tre settimane di tempo a disposizione per ricarburare i ragazzi per poi scendere in campo ogni 72 ore. Ecco, quello scenario era davvero molto pericoloso per l’integrità fisica degli atleti».
Una voce fondamentale nell’ambito della preparazione è rappresentata dall’alimentazione. Come vi state comportando a tal proposito?
«Non posso controllare quello che decidono di mangiare i ragazzi, né ora né quando siamo regolarmente operativi. E’ importante che tutti loro si rendano conto che per rimanere su determinati livelli è necessario essere professionisti a 360 gradi».
Con il passare del tempo alcune restrizioni stanno scomparendo, voi riprenderete a lavorare in palestra nelle prossime settimane?
«E’ tutto in continua evoluzione e si tratta di una decisione che dovrà comunque prendere la società. Bisognerà capire se varrà la pena dare il via a tutto il processo organizzativo necessario per operare secondo le vigenti normative sanitarie per pochi, pochissimi tesserati».
Allargando gli orizzonti non sarà facile ripartire per tutte le palestre italiane.
«Ho diversi amici che sono titolari di palestre e sono disperati. Leggendo le linee guida che, al momento, bisogna seguire li capisco perfettamente. Speriamo che il tutto si possa alleggerire nel tempo».
La ripresa in palestra «Decide la società Bisogna capire se vale la pena riaprire tutto per pochi tesserati»