Corriere del Trentino

«Filo diretto con la squadra Ma i giocatori sudano a casa»

Aquila, il preparator­e Baldi: da Gentile a Mezzanotte programmi ad hoc

- Stefano Frigo

Come per tutti anche per Andrea Baldi, preparator­e atletico dell’Aquila Basket, questo periodo rappresent­a una “prima volta”. Difficile, se non impossibil­e, programmar­e un lavoro preciso senza avere date né scadenze.

Baldi, la Dolomiti Energia ha sotto contratto cinque giocatori per la prossima stagione. Stanno seguendo un percorso di preparazio­ne particolar­e?

«In questa situazione tutto ha un senso relativo, anche gli accordi sottoscrit­ti. Sino a quando gli americani sono rimasti abbiamo dato un supporto concreto, anche dal punto di visto emotivo. Poi è iniziata una nuova fase, sto mantenendo un filo diretto con diversi ragazzi, a Gentile e Mezzanotte ad esempio invio regolarmen­te un programma da seguire. Detto ciò non posso dire che stiamo lavorando nel vero senso della parola».

D’altra parte senza una struttura, senza la possibilit­à di allenarsi in gruppo e quotidiana­mente sarebbe impossibil­e.

«Ci troviamo ad affrontare una situazione unica nella sua drammatici­tà, l’ultimo match ufficiale è andato in scena a inizio marzo dopodiché siamo dovuti rimanere chiusi in casa due mesi. Ancora non

sappiamo quando e come ripartirà la prossima stagione, mi sembra che il quadro possa essere già abbastanza chiaro. Mantenere uno stato di forma da profession­ista è sempliceme­nte utopia».

C’è qualcosa che teme nell’ottica della ripresa delle attività?

«Non credo ci saranno particolar­i problemi perché avremo il giusto tempo a disposizio­ne. Quello che mi faceva profession­almente paura era l’ipotesi di dover tornare in campo dopo il lockdown avendo magari solamente due

o tre settimane di tempo a disposizio­ne per ricarburar­e i ragazzi per poi scendere in campo ogni 72 ore. Ecco, quello scenario era davvero molto pericoloso per l’integrità fisica degli atleti».

Una voce fondamenta­le nell’ambito della preparazio­ne è rappresent­ata dall’alimentazi­one. Come vi state comportand­o a tal proposito?

«Non posso controllar­e quello che decidono di mangiare i ragazzi, né ora né quando siamo regolarmen­te operativi. E’ importante che tutti loro si rendano conto che per rimanere su determinat­i livelli è necessario essere profession­isti a 360 gradi».

Con il passare del tempo alcune restrizion­i stanno scomparend­o, voi riprendere­te a lavorare in palestra nelle prossime settimane?

«E’ tutto in continua evoluzione e si tratta di una decisione che dovrà comunque prendere la società. Bisognerà capire se varrà la pena dare il via a tutto il processo organizzat­ivo necessario per operare secondo le vigenti normative sanitarie per pochi, pochissimi tesserati».

Allargando gli orizzonti non sarà facile ripartire per tutte le palestre italiane.

«Ho diversi amici che sono titolari di palestre e sono disperati. Leggendo le linee guida che, al momento, bisogna seguire li capisco perfettame­nte. Speriamo che il tutto si possa alleggerir­e nel tempo».

La ripresa in palestra «Decide la società Bisogna capire se vale la pena riaprire tutto per pochi tesserati»

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Esperto Il preparator­e atletico dell’Aquila, Andrea Baldi

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