Api, terapia e salute Il volume del medico altoatesino Thuile racconta il miele come cura di benessere e di bellezza. Da Aristotele ai giorni nostri
Quando si parla di prodotti delle api si pensa subito al miele, al propoli, alla cera, ma gran parte del cibo che mangiamo è frutto del loro lavoro di impollinazione. Le api, infatti, trasportando il polline di fiore in fiore, fecondano le piante e consentono quindi la riproduzione di frutti e semi. Le api, la cui presenza è documentata sulla Terra da cento milioni di anni (un’ape racchiusa in un pezzo d’ambra), sono paladine della biodiversità: già il filosofo Aristotele ne era rimasto affascinato, tanto da dedicare alle api, dopo l’essere umano, il suo maggior interesse.
Il medico altoatesino Christian Thuile, nutrizionista e specializzato in medicina complementare, è attento studioso di questo insetto, di cui svela molti aspetti nel libro a In salute con le api (Edizioni Athesia, 144 pagine, 19,90 euro). Convinto sostenitore dell’apiterapia, uno dei più antichi metodi curativi dell’umanità, ne spiega l’impiego a completamento della medicina tradizionale per curare diverse malattie.
In linea con l’antico proverbio latino ubi apis, ibi salus, dov’è l’ape c’è salute, l’apiterapia gode di una crescente popolarità: miele, propoli, pappa reale, cera d’api, apitossina (veleno d’ape) sono apprezzati dall’uomo sin dai tempi remoti. Lo confermano una pittura rupestre di 8000 anni fa in Spagna, che raffigura cacciatori di miele al lavoro, così come i racconti che vedono Cleopatra, regina d’Egitto, fare il bagno nel latte e miele per mantenere la sua bellezza.
Dopo un’approfondita introduzione con nozioni generali sulla biologia delle api, sull’impollinazione e sui rimi) schi della loro estinzione a causa di fitofarmaci e antibiotici, Christian Thuile descrive i prodotti delle api e i lori effetti su salute e benessere, fornendo anche consigli e brevi ricette. Importante, ricorda l’autore in capitoli specifici, che chi è allergico al polline o ha comprovate reazioni forti al veleno d’ape usi prudenza.
Si parte dunque dal miele, il dolcificante ideale che, è bene sapere, perché mantenga tutte le sue sostanze nutritive (minerali, vitamine ed enzideve essere lavorato il meno possibile e, soprattutto, non va riscaldato. Il campo più sperimentato è senza dubbio quello delle vie respiratorie, tosse e raucedine, per via della sua azione antinfiammatoria. Mescolato a soluzione salina agisce come disinfettante delle mucose nasali tramite lavaggi.
Tra gli altri benefici, il miele rafforza il sistema immunitario, influisce sul benessere psichico e sulla qualità del sonno in quanto contribuisce sulla formazione di serotonina. Ha un’azione depurativa sul fegato e, mescolato a mela grattugiata aiuta a mantenere sano l’intestino. Nel suo uso esterno purifica la pelle, allevia il prurito anche in caso di dermatiti, disinfetta le ferite, rende i capelli più morbidi.
E il miele può essere anche congelato senza che perda le sue sostanze naturali.
Che il polline sia energia per gli sportivi è forse noto, meno che la propoli, un insieme di sostanze tra cui la resina, prodotto dalle api per disinfettare le loro celle, funziona anche sull’uomo come antibatterico. Con miele e propoli si prepara una tisana contro la cistite.
La pappa reale è quel che si dice un mangiare da re: produrre questo succo è molto dispendioso per l’apicoltore, in quanto le api non la immagazzinano ma la danno direttamente alle larve all’interno delle uova e alla regina.
Con la cera d’api non si realizzano solo candele. In passato poteva servire quale otturazione ai denti mentre oggi è impiegata nella produzione di cosmetici casalinghi: balsamo da labbra con cera e miele, pomata alla calendula per ammorbidire la pelle, oppure coni di cera per sciogliere il cerume nelle orecchie.
Poco noto il rimedio dell’aria di alveare (e in parte controverso) che, contenendo piccolissime sostanze tenute in movimento con il battito d’ali delle api, viene convogliata in forma di aerosol per contrastare asma, infezioni del naso, raffreddore da fieno.
Infine, tra i rimedi non così evidenti ma ugualmente dimostrabili dell’apiterapia, c’è quello di anti-stress.
«Se un tempo l’apicoltura era un hobby per pensionati, oggi sempre più giovani e donne trovano piacere in questa attività all’aria aperta». L’apicoltura è infatti un lavoro rilassante perché sono necessari movimenti calmi per non trasmettere inquietudine alle api che arrecherebbe danni alla produzione nelle arnie. «Le api costringono a un lavoro all’unisono con la natura e fanno perdere la concezione del tempo – conclude il medico Christian Thuile – è per questo che si dice gli apicoltori vivono a lungo sani e felici».