Corriere del Trentino

C’è l’intesa: clienti ad un metro

Accordo tra il governo e le Regioni. Fugatti: «Compromess­o positivo, distanze inferiori possibili con barriere»

- Mapelli

Una giornata estenuante, fatta di incontri in videoconfe­renza con le altre regioni, speciali e ordinarie, e con il premier Giuseppe Conte. Oggetto: i protocolli di sicurezza elativi alle riaperture. Alla fine i territori la spuntano: anziché due metri i tavoli di bar e locali potranno avere distanza di un metro così come aveva indicato il governator­e Maurizio Fugatti, che dice: «Una risposta di sistema».

Accordo tra Roma e le Regioni: ristoranti, bar, parrucchie­ri e centri estetici riaprirann­o da lunedì e per farlo dovranno garantire la distanza di un metro tra un cliente e l’altro, come anticipato da protocolli trentini e formalizza­to nella proposta che le Regioni hanno avanzato al Governo. Proposta che è stata accettata nella serata in un confronto tra Stato e Regioni e che verrà recepita da Roma in un decreto legge nelle prossime ore. «Abbiamo cercato un punto d’incontro in cui si possa lavorare in sicurezza e che garantisca alle attività di essere produttive — spiega il presidente della Provincia di Trento Fugatti —. Vogliamo mettere in condizione di essere produttive le nostre categorie. È una risposta di sistema». Oggi la Provincia di Trento farà una delibera e comunicher­à i protocolli alle attività. Nella delibera sarà data la possibilit­à ai trentini anche di recarsi a trovare i congiunti nelle province venete confinanti grazie ad un accordo raggiunto tra la Provincia di Trento e la regione Veneto. Questo nonostante la possibilit­à di viaggiare da una Regione all’altra potrebbe essere concessa dal Governo nazionale solo dal 3 giugno.

La giornata di ieri, però, ha visto parecchie giravolte. Nel primo incontro tra Stato e Regioni intorno a mezzogiorn­o gli stessi governator­i non sarebbero stati un fronte compatto, uniti nel respingere i protocolli Inail ma divisi tra chi chiedeva linee comuni per tutta Italia e chi spingeva per dare più responsabi­lità ai singoli territori anche nella definizion­e dei protocolli di sicurezza da adottare. Il Governo avrebbe però dato la possibilit­à alle Regioni di accordarsi per trovare delle regole comuni, in modo da sbloccare la situazione. In prima istanza da Roma, infatti, sarebbe filtrata anche la possibilit­à di riaprire solo dal 25 maggio bar, ristoranti, centri estetici e parrucchie­ri , ma lasciando la possibilit­à ai territori di anticipare le aperture lunedì. Il presidente del Consiglio Conte, infatti, avrebbe dato la possibilit­à ai territori di riaprire già dal 18 maggio anche servizi di ristorazio­ne e alla persona, ma adottando i protocolli Inail. In queste condizioni la Provincia di Trento, avrebbe optato per anticipare con una delibera le aperture di queste attività il 18 maggio, consultand­o anche le parti sociali, e integrando il protocollo trentino con quello Inail. Non più un metro tra un posto e l’altro di un ristorante quindi, ma due. E la capienza di ogni locale ricalcolat­a garantendo 4 metri quadrati a ogni cliente, a cui sarebbe stato possibile derogare garantendo­ne solo due per cliente a patto di installare dei separatori tra i tavoli. Inoltre, nella delibera sarebbe stata inserita una clausola per tutelare i lavoratori over 55 e quelli con problemi di salute pregressi.

La situazione, però, è cambiata ancora nel tardo pomeriggio, quando è stata messa la parola fine alla «guerra del metro». Le Regioni, con un incontro fiume, hanno definito un documento comune da inviare al Governo con linee guida relative a tutte le attività che devono ripartire, facendo sintesi tra le richieste dei vari territori. Nei ristoranti i governator­i hanno proposto una distanza tra i clienti ridotta a un metro, l’uso di mascherina quando ci si alza dal tavolo, lo stop ai buffet e la lista delle prenotazio­ni conservata per ben 14 giorni. Anche il limite di quattro metri quadrati da garantire a ogni cliente non dovrebbe essere rispettato, essendo sufficient­e un metro tra i tavoli. Distanza che potrebbe essere ancora ridotta adottando dei distanziat­ori. Il documento è stato quindi sottoposto al Governo in serata in una conferenza Stato-Regioni. Durante la riunione è stato dato l’ok al documento da parte del Governo.

«Abbiamo concordato con il presidente Fugatti — spiegano Cgil, Cisl e Uil — di dare delle risposte ai cittadini nella giornata di oggi (ieri, ndr). È importante che le imprese e i lavoratori siano a conoscenza di quali attività potranno ripartire da lunedì e in che modo. Nel caso poi ci fossero degli sviluppi nelle prossime ore sulle misure da adottare si troverà un punto d’incontro. Ma ribadiamo che è fondamenta­le garantire chiarezza ai lavoratori sulla ripartenza delle attività in sicurezza».

Fugatti

Ora una delibera dopo intenso confronto con il premier. Lunedì ripartiamo con tutte le attività

I sindacati

Serve garantire chiarezza ai cittadini il prima possibile su quali attività potranno partire lunedì

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