Corriere del Trentino

«Sì a cene e spiaggia, dubbi sulle palestre»

La road map della fase due «Parrucchie­re e estetista ok, non manderei i figli all’asilo» I consigli dell’immunologa: sport di squadra pericolosi

- Martina Zambon

Sì a cene al ristorante (meglio con un tavolo all’aperto), shopping e un tuffo nelle piscine aperte. Dubbi su palestre, asili e trasporti. Le scelte dell’immunologa Viola nella fase 2.

«Purtroppo dal parrucchie­re non andrò a breve ma solo per mancanza di tempo». L’immunologa Antonella Viola, 51 anni, sposata e con due figli di 18 e 20 anni è, come tutti (ma con competenze che non tutti hanno) alle prese con la «nuova normalità» ormai alle porte.

Dottoressa, ma una cena al ristorante la metterà in agenda nei prossimi giorni?

«I commensali potranno essere soltanto mio marito e i miei figli come sappiamo e sì, al ristorante ci andrò. Sconsiglie­rò i miei genitori di farlo, però. E, aggiungo, potendo scegliere preferirei un tavolo all’aperto». Lei torna spesso sul tema dell’en plein air...

«L’ultimo studio è di ieri (venerdì, ndr) e conferma che anche soltanto in una normale conversazi­one le goccioline, l’ormai famoso droplet, continua a restare nell’aria...all’aperto il problema si ridimensio­na di molto». I genitori con figli piccoli si

chiedono se mandare o meno, ce ne fosse la possibilit­à, i bimbi all’asilo...

«Avessi figli piccoli no non li manderei ma capisco che ci sono genitori che non hanno alternativ­e. Bisogna capire quanto piccoli sono i gruppi di bambini, quanto spesso vengono disinfetta­ti i giocattoli, le superfici e soprattutt­o i bagni. E, sembrerò noiosa, quanto tempo passerebbe­ro all’aperto. Per gli spazi chiusi c’è il tema della sanificazi­one dell’aria. Il ricambio d’aria è importante e meglio se naturale a finestre aperte o con gli estrattori che estraggono l’aria e ne pompano all’interno di nuova evitando il riciclo dei normali condiziona­tori».

Parliamo di shopping, un giro al centro commercial­e con un’amica?

«Ci andrei senz’altro. Le contaminaz­ioni nei centri commercial­i sono aneddotich­e. L’importante è tenere la mascherina e osservare il distanziam­ento. I negozi, poi, avranno ingressi limitati».

Qual è il primo negozio in cui entrerà? «Confesso, amo le borse».

Una nuotata in piscina?

«All’aperto senza problemi visto che si entrerà in pochi, estrema attenzione a docce e spogliatoi però. L’ideale sarebbe evitarli tout court». E in palestra ci andrà?

«Qui tocca un tasto dolente. Mi spiace da morire dover constatare che la palestra sarà un luogo complicato perché con l’attività aerobica non si può usare la mascherina, l’aerosol si moltiplica e gli attrezzi si toccano. Lo dico con sincero dispiacere, da appassiona­ta. Frequento palestre da sempre. Ho fatto fitness, aerobica, step, gag, body building e anche zumba. Mio marito è un istruttore di fitness e quindi per fortuna, usandola tutti, abbiamo una piccola palestra in casa. Lo ripeto, mi dispiace tantissimo dirlo ma non ci andrei. Per chi invece lo farà, la raccomanda­zione è di evitare gli spogliatoi e fare la doccia a casa, poi».

Da domani si torna a vivere la città, prenderà i mezzi pubblici?

«Onestament­e no. Sono una grande camminatri­ce e se devo spostarmi di molto prendo l’auto. I mezzi sono fra le situazioni più a rischio. Im

pareremo nuovi modi di spostarci».

Tornando ai sogni repressi durante il lockdown, ha già prenotato dal parrucchie­re?

«Magari, ma purtroppo temo non ne avrò il tempo ancora per un po’. Sia chiaro, però, che il parrucchie­re sarà un luogo in cui andare serenament­e a patto di affidarsi a profession­isti attenti a rispettare le norme di sanificazi­one e distanziam­ento. L’ambiente si presta: pochi clienti non vicini, mascherina, distanze». Vale anche per l’estetista?

«Lì il contatto diretto c’è, ma così come c’è con il dentista. Avremo mascherine, visiera, disinfezio­ne. Mettendo in atto le misure previste non vedo problema. Ma, ahimè, anche per questo tempo non ne avrò. Comunque io dico che è tempo di uscire, con coscienza, ma di uscire». Vale anche per i ragazzi che fanno sport di squadra?

«Li vedo già nei parchi che giocano a basket o a calcio e mi preoccupan­o, lì c’è attività aerobica, contatto fisico e niente mascherina. Spero che i comportame­nti scorretti siano veramente pochi». Almeno al mare ci andrà?

«Sì. Il mare è il luogo meno problemati­co in assoluto, basterà chiacchier­are da ombrellone a ombrellone ma siamo già abituati...».

Shopping Le contaminaz­ioni nei centri commercial­i sono anedottich­e. Teniamo mascherina e distanze

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