Il look post quarantena: cose semplici
Attenzione agli occhi. Ritorna il caschetto anni Venti con leggins, sandali e cappello
Ad essere ripensato in questa ripartenza post lockdown non sarà solo il modo di vivere e lavorare, ma anche il look. La prima parola d’ordine è valorizzare gli occhi, seguendo il vecchio adagio «di necessità virtù», perché con l’obbligatorietà della mascherina saranno l’unica parte del volto visibile. Aumenteranno le richieste di skincare lenitivi e rinfrescanti per l’estate, di make up long lasting ma traspiranti, di prodotti per il contorno occhi e di make up per gli occhi. «La richiesta più forte riguarda i trattamenti al viso», spiega Francesca Berlanda di «Onlife73» di Trento. Per i capelli, invece, si tratta di un ritorno al passato: «La tendenza è il caschetto, il bob anni Venti», racconta Clemente Covi, da vent’anni acconciatore a Sanremo.
TRENTO Dovremo ripensare al nostro modo di vivere, di lavorare, di fare business, ma anche al nostro look. Perché la ripartenza «post» — si fa per dire — coronavirus vista da un punto di vista squisitamente femminile è anche questo: l’obbligo della mascherina, infatti, impone di ripensare al make up, allo skincare, al taglio dei capelli e anche al guardaroba. Un cambio di stile signficativo, insomma, un po’ come quando finisce una storia d’amore e si ha voglia di girare pagina. La prima parola d’ordine è valorizzare gli occhi, seguendo il vecchio adagio «di necessità virtù». Sì, perché è lo sguardo l’unica parte del volto che potremo lasciare scoperta, cambiando le metriche della storia: in passato, infatti, è stato il rossetto il simbolo di rinascita sia dopo la Prima che la seconda Guerra Mondiale. Oggi, invece, indosseremo mascherine per diversi mesi, per cui aumenteranno le richieste di skincare lenitivi e rinfrescanti per l’estate, di make up long lasting ma traspiranti, di prodotti per il contorno occhi e di make up per gli occhi. Ma non solo. «La richiesta più forte riguarda i trattamenti al viso», fa sapere Francesca Berlanda, anima e cuore di «Onlife73» di Trento, non un semplice centro estetico ma un club esclusivo dove ritrovare in primis il benessere fisico. «Trattamenti anti-età e rigeneranti, dove la cliente per un’ora gode del totale relax e torna a casa con un viso più disteso e luminoso. Solitamente — osserva Berlanda — la cura del viso parte a settembre, mentre questo è il momento della remise en forme, dei trattamenti contro gli inestetismi del corpo, in vista della prova costume. Stando a casa la pelle del viso si è inspessita, anche a causa, magari, del sole preso in giardino o sul balcone senza curarsi troppo delle protezioni necessarie. È probabilmente per questo, perché allo specchio ci vediamo la pelle più spenta, che sentiamo in primis il bisogno di un detox del viso, anziché di un trattamento snellente o anti-cellulite». Nel centro estetico di via Grazioli, tutto è pronto per accogliere le clienti in totale sicurezza, anche con delle novità in esclusiva — chi si ferma è perduto —, come i trattamenti taylor made basati su un’attenta mappatura cutanea di Dermalogica, una vera istituzione quando si parla di skin care approdata in Italia da meno di due anni direttamente dagli Stati Uniti.
I capelli sono uno dei simboli più evidenti della debacle da lockdown, e se per tutti varrà la regola di «darci un taglio» — nel senso letterale del termine — almeno che sia un taglio trendy. «La tendenza — fa sapere Clemente Covi, in arte Clem — è il caschetto, il bob anni Venti, sia liscio sia mosso, scalato sulla punta in modo da creare un po’ di movimento. Sì, anche alle medie lunghezze e alle asciugature naturali». Da vent’anni nella squadra di acconciatori del festival della canzone italiana, Sanremo, oltre che di programmi televisivi e personaggi del calibro di Eleonora Bagnale,
Clem (come si chiama anche il suo salone di parrucchiere in via Santa Croce a Trento) rassicura sul colore: «In questo caso non c’è una tonalità che detta la moda, ma sicuramente non potranno mancare sfumature, graffiature e punti luce per valorizzare il viso». Infine, come ci si vestirà post Covid-19? La moda, per molti fatua vanità, per altri mezzo che esprime lo spirito del tempo e della società postmoderna. E se la si legge in quest’ultima maniera, è lecito domandarsi come cambierà e che forme assumerà. L’unica certezza del momento sono i leggins indossati per fare attività fisica in salotto o — nella migliore ipotesi — in giardino, i capi loungewear indossati sul divano e le bluse, perfette per le videochiamate (tanto la telecamera del laptop inquadra solo viso e busto). I tempi impongono sobrietà ed emergono nuove «sfumature» di minimalismo. Ne è convinta Daniela Kraler, che insieme al marito Franz e al figlio Alexander — gestiscono i luxury multibrand store più importanti delle Dolomiti (da Cortina a Dobbiaco i loro negozi sono un punto di riferimento per i fashion addicted di tutta Italia) oltre che l’outlet Alexander’s di Bolzano: «Le parole d’ordine saranno minimal e understatement. Dopo tre mesi a casa in tuta e ciabatte, ci siamo abituati a vivere in maniera più comoda e ora il poter uscire nuovamente, ma con guanti, mascherina e un significativo distanziamento sociale, penso influirà molto sul nostro abbigliamento: al di là delle capacità economiche di ognuno, saranno messi al bando sfarzi e fronzoli, per privilegiare capi come camicia o t-shirt bianca, denim (jeans, vestiti, camicie), leggins, trench, blazer blu, e anche il cappello sarà un must. E poi, sandali comodi e hippie style, che abbiamo visto anche nelle sfilate, per un senso di comfort e semplicità. La richiesta più forte che abbiamo in questo momento è sugli accessori, borse in primis».