LA MISOGINIA DI OGGI È SUBDOLA
Il comportamento dei senatori maschi, usciti dall’Aula mentre si discuteva del ruolo delle donne, dimostra la poca attenzione al tema.
Abbiamo letto l’intervento della senatrice, Donatella Conzatti e chiunque abbia un minimo di esperienza, non può che constatare che «le cose non cambiano mai». Ciò che preoccupa è che oggi la misoginia è subdola. Nessuno si fida a dire che le donne non abbiano pari dignità o pari valore rispetto agli uomini, però nella sostanza gli uomini sono sempre preferiti alle donne negli incarichi di vertice e non solo a parità di valore ma anche quando gli uomini valgono oggettivamente meno. Il comportamento dei senatori maschi, nell’aula di Palazzo Madama, è sintomatico della considerazione che hanno delle loro elettrici: nessuna! Ed è espressione plastica della situazione italiana. L’Italia ha un impianto normativo, Costituzione compresa, improntato alla parità tra i generi, però nella sostanza i principi non vengono attuati.
Tutti i giorni assistiamo alla condanna, alla denigrazione e alla colpevolizzazione delle donne: se sono brave: perché hanno un brutto carattere; se sono vittime: perché non sono morte; se sono belle e intelligenti: perché non è possibile; se sono belle, intelligenti e coraggiose: vedi il caso di Silvia Romano. Al di là dell’enfatizzazione, i dati, sulla condizione femminile in Italia, sono impietosi e costano al nostro Paese il 18% del Pil, più del Mes. Però i senatori non avevano tempo «da perdere» per partecipare al dibattito d’aula e ritenevano più proficuo bersi un caffè. Dobbiamo dire che anche in Consiglio regionale e provinciale della nostra Autonomia, le dinamiche erano le stesse e non abbiamo motivo di credere che siano cambiate.
La mozione, di cui la senatrice Conzatti è la prima firmataria, non è un documento «vuoto», ma partendo dalla constatazione di come le donne abbiano fornito il contributo maggiore durante le settimane di più grave emergenza sanitaria, risultando peraltro sottoposte a un forte sovraccarico di lavoro, soprattutto se madri con figli, vuole scongiurare che la fase di ripresa delle attività, ormai avviata, non produca effetti asimmetrici soprattutto sul livello e sulla qualità occupazionale tra uomini e donne. Infatti, nella congiuntura attuale i settori economici più colpiti, almeno nella prima fase, sono stati e continueranno a essere il turismo, il commercio, la comunicazione, il terziario avanzato, i servizi in genere, tutti ad elevata, se non prevalente presenza femminile.
La mozione impegna il governo a predisporre un piano straordinario di misure finalizzate al sostegno e all’incentivazione del lavoro femminile in modo tale da rendere compatibili i tempi della vita e del lavoro, al fine di consentire alle donne lavoratrici la possibilità di dedicarsi alla famiglia senza correre il rischio di perdere il lavoro e senza incorrere in atteggiamenti discriminatori e di riprendere al più presto le attività lavorative prevedendo, a tal fine, strumenti di programmazione concreti per la riorganizzazione del sistema scolastico e di ogni servizio alla famiglia, il riordino e il potenziamento degli incentivi per sostenere l’ingresso o il rientro delle donne nel mondo del lavoro.
In conclusione, cari uomini, cari politici, cari dirigenti prendete atto che le ripresa economica senza le donne è destinata a essere insufficiente e che a rimetterci sarete anche voi.