«Che voglia di libertà» Insalata e spritz, così si riparte
«Non ne potevamo più delle montagne». Dario, Emilia ed Alberta sono una famiglia che vive in un paesino vicino a Riva del Garda. Alla prima possibilità hanno preso l’auto per un pranzo al sole. Meta: il bar Maroni, tappa fissa per i rivani ma apprezzato e amato tutto l’anno dai residenti dell’Alto Garda. «Il paese ormai lo conoscevo a memoria — racconta Emilia davanti al suo spritz — e avevamo bisogno di aria, di vedere un paesaggio diverso». Il tavolino è apparecchiato per un pasto veloce ma mai così apprezzato, stanno aspettando una fresca insalatona. «E anche —aggiunge il figlio Dario — di dare il nostro contributo all’economia, per quello che possiamo». Niente paura dunque e tanta voglia di tornare alla normalità. Nonostante la mascherina che protegge più degli occhiali da sole, in tempo di pandemia. «Con un po’ di attenzione e di buonsenso da parte di tutti —continua Dario — io penso che si possa andare in giro senza particolari timori». Intanto, dietro il bancone, la madre della gestrice Laura Masserdoni confessa i suoi timori: «Io stanotte non ho dormito al pensiero di riaprire oggi— afferma — Ho registrato tutte le igienizzazioni dei servizi, ho i vassoi separati tra utilizzati e non. Sono una persona molto attenta al rispetto delle regole. Ho già avuto un controllo poco fa, era tutto in ordine per fortuna. Rischiamo di doverci dedicare più a questi aspetti che ai clienti. Lavorare così non è facile, ma ci proviamo». E via dunque, il cuore oltre l’ostacolo in attesa del prossimo cliente.