LeCont, mascherine trentine: saranno 70mila al giorno Fugatti: ok ai viaggi in regione
Arrivano le mascherine made in Trentino, anche per i bambini. L’idea è dei fratelli Valter e Sergio Cont, titolari dell’impresa familiare LeCont di Rovereto, diventata uno dei player più importanti nel mondo della produzione di pneumatici racing, che durante la pandemia ha pensato di reinventarsi per aiutare il Trentino nella lotta al coronavirus. Attraverso una propria azienda del gruppo, la Go Energy, è stata progettata e realizzata in house una macchina in grado di produrre 30mila euro mascherine certificate in un giorno che entro giugno diventeranno 6070mila. Il dispositivo made in Trentino ha superato tutti i test dell’Istituto superiore di sanità. «Volevamo fare qualcosa per il nostro territorio», spiega il presidente Valter Cont che sta già pensando alla produzione dei dispositivi Ffp2, Ffp3 ew dei gel sanificanti. «Piccole pietre miliari — le definisce — che devono restare in Trentino e in Italia, non possiamo delocalizzare produzioni fondamentali per la salute».
La vasta produzione di mascherine sarà fondamentale per affrontare la Fase 2, proprio ieri infatti il presidente Maurizio Fugatti ha firmato una nuova ordinanza che di fatto azzera le limitazioni imposte alla circolazione nel territorio regionale. D’ora in poi ci sarà quindi libertà di spostamento senza autocertificazione. L’ordinanza ridefinisce anche alcune indicazioni rispetto all’uso della mascherina he resta obbligatoria e dovrà essere indossata anche nell’ambito condominiale, fuori dal proprio appartamento, invece sui mezzi privati, se si viaggia da soli con congiunti, non sarà necessaria e neppure in luoghi isolati. Bisognerà comunque averla sempre con sé e indossarla se si incontra qualcuno. Per quanto riguarda i centri commerciali, invece, resteranno chiusi la domenica fino al 2 giugno. Intanto per il secondo giorno consecutivo non si sono registrati decessi. Sono 13, di cui uno solo negli ultimi 5 giorni e 12 con screening, i nuovi contagi. I tamponi eseguiti sono stati 1.188. Il Trentino è tra le province che ha pagato il prezzo più alto della pandemia, ma Fugatti ha sollecitato il ministero ad adottare nuovi criteri di valutazione dei contagi aggiungendo l’indicatore dei tamponi. «Altrimenti i territori più virtuosi sono i più penalizzati», afferma. Sul fronte del bonus bici, invece, sono arrivate oltre 700 le domande in poche ore al Comune di Trento, tanto che il servizio di raccolta è stato sospeso fino a questa mattina.