Aquila-Gentile parte seconda? Presto se ne dovrà parlare
Società e giocatore hanno motivi per il divorzio. Ma l’esito non è scritto
In una fase di mercato tendenzialmente fermo per ovvi motivi tutte le attenzioni sono concentrate sui giocatori attualmente sotto contratto per la stagione 2020-2021. Nessun dubbio a proposito della permanenza in casa Aquila di Toto Forray, Davide Pascolo, Andrea Mezzanotte e Luca Lechthaler (anche se il centro di Mezzocorona non è certo soddisfatto dell’utilizzo che ne ha fatto Nicola Brienza). Tutta in salita invece la strada che porta alla conferma di Alessandro Gentile.
Il giocatore campano ha firmato lo scorso settembre un biennale facilmente risolvibile da entrambe le parti, sino a questo punto né la guardia ex Milano né il club di Piazzetta Lunelli si sono lanciate in particolari aperture. Anzi. Per carità i cinque mesi trascorsi in bianconero sono stati tutto sommato positivi (15 punti di media a partita, 4,4 rimbalzi, 2,7 assist) ma, da una parte il ragazzo vuole la sicurezza di uno scenario europeo e di un guadagno superiore, dall’altra dirigenti e staff tecnico della Dolomiti hanno vissuto sulla propria pelle il «cannibalismo» sul parquet del numero 5. Non tutto è perduto, se l’Eca concederà a Trento la wild card per partecipare all’Eurocup qualche spiraglio in più si potrebbe aprire anche perché, fino a prova contraria, alla porta di Gentile per ora non c’è la fila di top club pronti ad ingaggiarlo.
Come già scritto sicuri partenti sono Aaron Craft (solo un’offerta monstre che l’Aquila di certo non si può permettere potrebbe rimandare la sua iscrizione alla facoltà di medicina), il deludente Justin Knox, il discontinuo James Blackmon (in attesa addirittura di una chiamata dall’Nba) e Fabio Mian. Con Rashard Kelly invece il discorso è ancora aperto, la seconda parte di stagione del ragazzo di Fredericksburg avrebbe convinto il general manager Salvatore Trainotti e il tecnico, Nicola Brienza, a provare a confermarlo.
Tra gli ex di lusso statunitensi della Dolomiti Energia, è in totale rampa di lancio Shavon Shields: lasciato il Baskonia dopo due ottime stagioni sarebbe ad un passo dalla firma con il Real Madrid nonostante il tentativo in extremis dell’Olimpia Milano.
Intanto il responsabile scouting bianconero, Rudy Gaddo, si sta concentrando sulla visione di numerosi match di campionati europei, ipotizzare al momento l’ingaggio di giocatori a stelle e strisce è infatti pura utopia. L’Nba non ha ancora ufficializzato la data del prossimo draft e inoltre non è detto che i club nostrani abbiano un budget superiore rispetto a quelli di numerose realtà di G – League.
Ecco perché l’Aquila che verrà sarà probabilmente molto meno americana del solito, si punterà al massimo su statunitensi con esperienza continentale pluriennale, una sorta di usato sicuro insomma. Per il resto all in su profili del Vecchio continente anche se l’ultima esperienza sotto la bandiera serba (ricordate Nikola Radicevic e Nikola Jovanovic?) non ha certo lasciato bei ricordi ai tifosi che riempiono la Blm Group Arena.
L’usato sicuro
Sarà difficile pescare buoni americani, più prudente scegliere atleti esperti in Europa