Salta Suoni delle Dolomiti «L’avremmo snaturato»
La ventiseiesima edizione rinviata al prossimo anno. Gli organizzatori: «Garantire la sicurezza avrebbe penalizzato l’identità della manifestazione»
ISuoni delle Dolomiti, il principale festival di musica in quota dell’estate trentina, si prende una pausa e rinvia la ventiseiesima edizione al 2021. Ad annunciarlo gli organizzatori di Trentino Marketing in accordo con le Aziende di promozione turistica territoriali e tutti i partner che contribuiscono alla riuscita di un evento unico per l’abbinamento tra paesaggi naturali e qualità artistica. «Abbiamo sperato fino all’ultimo - afferma il direttore Maurizio Rossini - di riuscire a trovare una soluzione per garantire lo svolgimento del festival. Abbiamo però dovuto arrenderci di fronte al fatto che non ci sono le condizioni per garantire la sicurezza e il distanziamento richiesti, rispettando al tempo stesso l’identità di una manifestazione che ha come valore aggiunto proprio la condivisione di un’esperienza emozionale nella natura e tra le Dolomiti e in particolare il rapporto umano dato dalla vicinanza del pubblico con gli artisti».
Un Festival che proprio nella sua ultima edizione ha festeggiato venticinque anni di storia, aprendo per la prima volta alla musica lirica con l’esecuzione del Barbiere di
Siviglia a duemila metri di quota sulle Dolomiti di Brenta. L’opera si è aggiunta con successo ai consueti appuntamenti con la musica classica, il jazz, la world music e la musica d’autore.
La direzione artistica, curata da Mario Brunello e Chiara Bassetti, non aveva ancora annunciato il programma di questa edizione a causa dell’incertezza dovuta alla pandemia. La decisione era nell’aria e pochi giorni dopo l’annuncio del rinvio al 2021 di tutti i principali Festival musicali estivi, anche i Suoni delle Dolomiti si adeguano alla situazione generale. «Garantire le necessarie condizioni di sicurezza e i distanziamenti richiesti – spiegano gli organizzatori - avrebbe penalizzato
l’identità stessa del festival, un’esperienza di condivisione per sua natura. Ora, con grande senso di responsabilità, al termine di un lungo percorso di verifiche e di confronti con i partner e le Apt di ambito con cui viene organizzato e promosso il Festival, dobbiamo purtroppo prendere atto che non esistono le condizioni per evitare eventuali rischi senza snaturare le peculiarità di questo festival unico nel suo genere. La ventiseiesima edizione viene pertanto rinviata all’estate 2021».
Quest’estate non ci saranno l’Alba delle Dolomiti, né i trekking in compagnia dei musicisti, né i tradizionali concerti in quota all’ora di pranzo, diventati ormai una piacevole consuetudine. «Il tempo è un concetto fondamentale nella musica - si legge sul sito - assieme alle note, il tempo è l’elemento dal quale non si può prescindere per creare armonia, dialogo fra gli strumenti, ritmo. Fra le sue espressioni in musica, c’è la pausa, con segni grafici che variano in base alla sua lunghezza. La pausa è sul pentagramma il segno tangibile dell’attesa. E quest’anno sarà questa per noi la forma della musica. I Suoni delle Dolomiti si fermano per un’estate, dopo le ultime venticinque passate insieme, perché è necessario e importante saper rispettare le pause. Proprio come gli strumenti di un’orchestra, faremo la nostra parte, rimanendo in silenzio e lasciando lo spazio da protagonisti ai nostri palchi di prati e rocce, e all’artista per eccellenza che da sempre ci ha accompagnato: la natura».