Corriere del Trentino

Grande ritorno di ArteSella, rinviati i Suoni delle Dolomiti

Riapre da oggi a Borgo Valsugana il percorso in mezzo al bello tra natura e opere dell’uomo Rinnovato il Sentiero Montura

- di Fabio Bozzato, Fabio Nappi

Arte Sella da oggi è aperta al pubblico. Si potrà entrare, dalle 10 del mattino, orario continuato. Sapere di poterci tornare è come riemergere da una lunga apnea. Arte Sella è infatti qualcosa di vitale. È un parco oltre il parco: è quel connubio tra un mondo vegetale e uno immaginifi­co, che ce lo rende necessario. La pandemia ha chiuso questo luogo abituato a restare aperto tutti i giorni dell’anno, eccetto uno, a Natale. Solo in un’altra occasione, due anni fa dopo la furia di Vaia, ha dovuto chiudere i cancelli, contare i danni e rimettersi in piedi.

A circa 7 chilometri da Borgo Valsugana, lungo la strada forestale del versante sud del Monte Armentera, Arte Sella invita tutti di nuovo a visitarlo, naturalmen­te rispettand­o tutte le misure di sicurezza predispost­e dagli organizzat­ori. Una novità: è stato rinnovato e completato il Sentiero Montura, i 4 chilometri che collegano Villa Strobele con Malga Costa, i due centri pulsanti del parco d’arte. «In questo modo – spiegano – si potrà percorrere a piedi l’intero percorso». Sarà l’occasione per lasciarsi ammaliare ancora una volta dalle silhouette­s di cinghiali, lupi e cervi realizzati in questi anni dall’inglese Sally Matthews. I suoi Animals, intessuti di sassi, foglie e rami, sono presenze che dominano con tenerezza e tenacia i sentieri, quasi seguendoci con lo sguardo. «Il mio amore per loro, le loro differenti forme, i loro movimenti e gli odori e le loro diverse nature sono le ragione per cui li dipingo», ha spiegato un giorno Matthews. I suoi animali sono il nostro rapporto ricucito con il resto del mondo vivente.La visita a Arte Sella potrà essere pianificat­a nel corso dell’anno, pre-acquistand­o i biglietti online a prezzi agevolati (artesella.it). E al personale sanitario, in prima fila in questi lunghi due mesi, fino alla fine del 2020 l’accesso sarà gratuito, basterà presentare in biglietter­ia il proprio tesserino.

Ritornare ad Arte Sella significa fare i conti con il trauma del nostro isolamento. E così sarà un po’ perturbant­e trovarci di fronte, nell’area di Malga Costa, alla Simbiosi di Edoardo Tresoldi o a Radice Comune di Henrique Oliveira. Entrambe realizzate l’anno scorso, «sembrano aver anticipato, con una forza evocativa parimenti potente, pur nella loro diversità, temi che l’emergenza sanitaria ha riportato vividi all’attenzione di ognuno», dicono ad Arte Sella. Simbiosi è un grande edificio di pietra e rete metallica, che brilla fantasmati­co nel paesaggio, amplifica una sensazione di fragilità ma anche di inesauribi­le resistenza. Installata su una collina creata dal maltempo, Tresoldi l’ha consegnata alla natura e al lavorìo del tempo. Saranno loro a ristabilir­e un nuovo equilibrio. Dal canto suo, Radice comune, quel tronco improvvisa­mente annodato, rimanda ai legami ma anche a qualcosa di imperscrut­abile e a forze sconosciut­e. «Un senso di comunità e di appartenen­za comune che Arte Sella vuole raccoglier­e e rafforzare – sottolinea­no gli organizzat­ori contribuen­do a una ripartenza piena di complessit­à e al contempo, ci si augura, capace di generare nuove modalità di convivenza». I visitatori potranno ritrovare anche le opere monumental­i che hanno reso famosa Arte Sella, prima fra tutte la Cattedrale Vegetale creata da

Giuliano Mauri quasi vent’anni fa. All’epoca l’artista lombardo diceva: «Costruisco artifici per accompagna­re le piante nei vent’anni che servono loro per diventare adulte. Dopo questo tempo, le strutture sono destinate a marcire, a diventare terra. Al loro posto, con una potatura annuale, ci saranno 80 piante a forma quasi di colonna che ricorderan­no comunque il mio lavoro. Quattro filari di alberi per la cattedrale che ho sempre sognato. Tra vent’anni la gente si accorgerà che c’è stata la creazione della natura che ha dialogato con l’uomo. Che è poi quello che l’uomo ha sempre fatto. La dimentican­za è solo la nostra di non sapere, di non riconoscer­e più». Vent’anni sono passati. E la sua profezia si è avverata, ha superato anche una tempesta orribile e una pandemia.

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(foto Bianchi) Natura come arte In primo piano l’opera di Enrique Oliveira, «Radice comune». L’artista brasiliano allude a una nuova allenaza tra uomo e natura
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L’opera del 2018 «La donna invisibile» di Cedric Le Borgne, è come una visione
Sogno L’opera del 2018 «La donna invisibile» di Cedric Le Borgne, è come una visione

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