Corriere del Trentino

Pandemia, ecco i tempi di guarigione: 27 giorni

A Canazei rimangono 5 positivi, a Moena uno

- Ma. Gio.

La media è di 27 giorni, ma qualche trentino ha dovuto attendere quasi due mesi prima di essere dichiarato guarito dal Covid. I guariti, in ogni caso, sono in aumento. E crescono anche nelle zone più colpite: a Canazei i positivi sono solo poche unità.

La mappa è ancora «macchiata» da diverse gradazioni di rosso, a ricordare i territori dove l’epidemia ha colpito con più forza. Nei contagi, ma anche nei decessi. Eppure quella stessa mappa, se osservata con più attenzione, mostra anche il volto di un Trentino che piano piano — e faticosame­nte — allontana il periodo più buio. Togliendo gradualmen­te quote al numero dei positivi e irrobusten­do il totale dei guariti. Anche nei comuni più problemati­ci, dove fin dall’inizio si sono concentrat­e le attenzioni. E le apprension­i. Come Canazei, dove dei 93 positivi ne rimangono 5 (84 sono i guariti, 4 i decessi). O come Campitello, che con 38 guariti su 44 (3 i decessi) arriva addirittur­a a 3. Numeri che ancora mancano di un tassello: per avere una fotografia più aggiornata si dovranno aspettare gli esiti dei test sierologic­i effettuati nei giorni scorsi proprio nelle zone dove l’incidenza è stata maggiore (oltre a Canazei e Campitello, a essere coinvolte sono state anche le comunità di Vermiglio, Borgo Chiese e Pieve di Bono-Prezzo). Ma che comunque mostrano una situazione molto diversa rispetto a qualche settimana fa.

Il documento

Il punto di partenza è incoraggia­nte: il 55% dei contagiati, in provincia, è guarito. Secondo l’ultimo report dell’Azienda sanitaria, l’età mediana dei guariti è di 54 anni. La fascia d’età in cui si registrano più casi di guarigione è quello tra i 50 e i 59 anni. E tra i due sessi prevale quello femminile. Non una malattia rapida, il coronaviru­s: dai dati rilevati, infatti, il tempo mediano tra la data di diagnosi e quella di guarigione è di ben 27 giorni. Con quattro casi «lampo (da zero a 4 giorni, probabilme­nte perché la malattia è stata diagnostic­ata dopo diversi giorni dall’insorgenza) e tre persone che invece hanno dovuto attendere quasi due mesi per l’agognato tampone negativo. Un’eternità.

La mappa

Entrando quindi nel dettaglio della situazione comune per comune (la mappa dell’Azienda sanitaria fornisce per ogni territorio il numero aggiornato di positivi, dei guariti e dei decessi), a spiccare sono in particolar­e i dati «residui» relativame­nte bassi che accomunano molti territori della val di Fassa, una delle zone più colpite dal virus. Cinque dunque i casi ancora presenti a Canazei, tre a Campitello (test sierologic­i e ultimi tamponi a parte), quattro a Sen Jan, solo uno a Moena. A Cavalese su 81 positivi i guariti sono 67, a Castello-Molina di Fiemme 43 su 51 contagiati. «Solo» 5 i guariti a Canal San Bovo (su un totale di 40 persone risultate positive al tampone), 194 su 259 a Pergine (che ha scontato in particolar­e la diffusione del contagio nella Rsa). Passando al Trentino occidental­e, a Vermiglio i guariti sono 55 (su 74 totali), a Borgo Chiese 75 su 128, a Pieve di Bono-Prezzo 46 su 99. E i centri più grandi? Arco, fortemente colpita dall’epidemia, registra 258 guarigioni (su 379 casi), Trento 475 su 665 positivi,

Rovereto arriva a 129 guariti su 211 positivi.

L’analisi

A «leggere» le diversità tra territori è Pier Paolo Benetollo, direttore sanitario dell’Azienda sanitaria. Che prima ricorda la differenza tra guarigione clinica e completa (quest’ultima viene certificat­a dall’esito negativo di due test consecutiv­i, la prima è invece legata alla scomparsa dei sintomi). E poi, osservando i dati locali, aggiunge: «Le zone dove la diffusione è partita prima ora naturalmen­te presentano un numero alto di guariti». Pur essendo «variabile la durata» della malattia, precisa Benetollo, è evidente che nei territori entrati prima a contatto con il virus oggi si registri una situazione più incoraggia­nte rispetto a zone dove il contagio si è diffuso più tardi a livello temporale. Tenendo presente però, avverte il direttore sanitario, un altro fattore. Decisivo: l’importanza delle misure di isolamento, «che hanno limitato il diffonders­i di nuovi casi».

55

Per cento È il totale di guariti attualment­e in Trentino: sono di più le donne

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Rianimazio­ne Un malato di Covid

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