Corriere del Trentino

Baracetti, altro schiaffo ad Agire Cia: vado avanti

Gli «espulsi» di Agire replicano: «Noi in mezzo alla gente»

- Ma. Gio.

«Qualcuno ha cercato di avvelenare i pozzi», lo sfogo del candidato sindaco Alessandro Baracetti, dopo l’espulsione di Claudio Cia dalla coalizione, è arrivato a mezzo social. Ma Agire si difende.

TRENTO La tensione è ancora alta. E la si respira distintame­nte. Il giorno dopo la spaccatura all’interno della coalizione cittadina di centrodest­ra — con il candidato sindaco Alessandro Baracetti che ha deciso di cacciare Agire dal tavolo — le parole dei diretti protagonis­ti, affidate ai social, mostrano animi ancora esacerbati.

«Non mi sono auto candidato ma sono stato individuat­o per alcune qualità, che riguardano la mia persona» si legge nel lungo post pubblicato da Baracetti. «Le forze del centrodest­ra autonomist­a — prosegue — si sono unite, mesi fa, impegnando­si in un progetto condiviso, espression­e di un’ideale per la città. La coalizione è sempre stata compatta, unita, ma alcuni hanno agito contro la squadra». Nessun riferiment­o diretto, ma dopo l’espulsione di Agire è facile dare un nome a quegli «alcuni». «Hanno avvelenato il pozzo — accusa il candidato — e lo hanno fatto agendo nel sottobosco, mai parlando vis a vis, ma preferendo la stampa o addirittur­a altri consigli. Hanno cercato di rompere il progetto e, cosa per me gravissima, volevano creare, subdolamen­te, ostilità tra le persone. Questa non è politica! La politica è qualcosa di alto. Io credo in questo e per questo ho dato la mia parola. Il cammino è in salita ma raggiunger­emo la vetta». Usa Facebook anche Claudio Cia. «Improvvisa­mente e inaspettat­amente — scrive l’assessore regionale — mi sono risvegliat­o in mezzo a una bufera di notizie, sentimenti e reazioni. È con rispetto e senza giudizio che guardo le scelte di altri, io continuo nel mio impegno stando in mezzo alla gente con la volontà di ascoltare e di agire. Ogni tempesta è sempre seguita da una bella giornata».

In molti, però, ieri si sono interrogat­i sulle conseguenz­e del gesto di Baracetti. Non tanto sulla compagine comunale, quanto sulla coalizione provincial­e e regionale. Detto in altri termini: c’è chi ha prospettat­o una ripercussi­one sulle deleghe regionali affidate a Cia.Di più: qualcuno ha già iniziato a «lavorare» in questa direzione.

Anche se il precedente «eccellente» potrebbe deporre a favore del capogruppo di Agire: lo strappo di Progetto Trentino sempre sul capoluogo non è costato la poltrona al vicepresid­ente della Provincia Mario Tonina (va detto, però, che in questo caso Agire è l’espression­e dello stesso Cia, mentre Tonina è entrato in Pt poco prima delle elezioni).

A sperare in una ricomposiz­ione è Francesca Gerosa. «Mi auguro che si riesca a ricucire» sottolinea la coordinatr­ice provincial­e di Fratelli d’Italia. «Con Agire — prosegue — abbiamo sempre lavorato bene». Anche se, ammette Gerosa, «mercoledì con le forze di coalizione ci siamo trovati più uniti che mai». Sul nome di Baracetti, «che Fratelli d’Italia sostiene convintame­nte». Nessun ripensamen­to? «No, noi abbiamo prospettat­o una revisione del programma, non del candidato» conclude.

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