Corriere del Trentino

La Provincia pressa l’Austria, vertice con il console

Il governator­e ha visto il console austriaco

- Baldo

Continua il pressing della Provincia su Vienna per riaprire il Brennero ai turisti austriaci. Ieri il presidente Fugatti ha ricevuto il console austriaco a Milano, Mantl: «Non capiamo la posizione austriaca».

L’Austria non si fida, la frontiera verso l’Italia resta chiusa. Il governo del cancellier­e Kurz ha deciso l’apertura verso gli altri Stati confinanti, ma il Brennero per ora è invalicabi­le perché i turisti, in entrata o in uscita, potrebbero portare con sé il temuto coronaviru­s.

Le rimostranz­e diplomatic­he non sono servite a scalfire la linea della prudenza, e nemmeno la voce grossa del governator­e trentino Maurizio Fugatti — che definisce «incomprens­ibile» la posizione austriaca — è riuscita nell’intento di mitigare i propositi di Vienna. Qualche possibile accenno a una timida apertura del passaggio transfront­aliero è limitata ad alcune regioni, «a quelle con un tasso di contagio contenuto» come afferma il capitano del Tirolo Platter: ma sembra che il riferiment­o sia principalm­ente rivolto all’Alto Adige, non al Trentino.

Piazza Dante continua però il pressing su Vienna. Ieri il governator­e Fugatti ha ricevuto il console generale d’Austria a Milano, Clemens Mantl: «Siamo preoccupat­i perché, considerat­a la situazione del contagio in Trentino e in Italia, facciamo fatica a capire la posizione del governo austriaco che ancora non permette una libera circolazio­ne sul confine del Brennero. Anche le notizie delle ultime ore — ha evidenziat­o il Fugatti al termine dell’incontro — che sembrano prefigurar­e la volontà di aprire solo a Bolzano e ad altre non meglio precisate regioni ci lascia molti dubbi». Fugatti ha chiesto al console Mantl di rappresent­are a Vienna le preoccupaz­ione del Trentino, forte di una condivisio­ne in sede Euregio con i governator­i di Tirolo e Alto Adige Günther Platter e Arno Kompatsche­r di un’ipotesi di riapertura dei confini a nord della regione il 15 giugno.

Il console ha spiegato al governator­e trentino che «il Governo austriaco si è impegnato a valutare settimana per settimana la situazione del contagio in Italia, non escludendo quindi la possibilit­à, se i dati lo consentira­nno, di una riapertura del confine a carattere regionale a partire dal 15 giugno». E proprio sulla questione dei dati, sul numero dei contagi e dei tamponi, Fugatti ha voluto approfondi­re, spiegando al diplomatic­o che «ormai da settimane c’è una chiara stabilizza­zione», che la Provincia autonoma di Trento è «al primo posto in Italia per numero di tamponi effettuati rispetto alla popolazion­e». Numeri che il console può verificare direttamen­te, e per questo è stato invitato a mettersi in contatto con gli esperti della Fondazione Bruno Kessler che analizzano le curve dell’epidemia. «Una situazione completame­nte stabile come la nostra — ha chiarito il governator­e — meriterebb­e un approccio diverso da parte del governo austriaco. Tra l’altro, la Germania nel frattempo spinge per entrare in Italia».

La chiusura del Brennero rischia ora di aprire anche un fronte giudiziari­o. Il Codacons di Bolzano ha infatti presentato una denuncia alla Corte di Giustizia Europea, lanciando nel contempo una campagna di boicottagg­io contro l’Austria, «colpevole di non aver riaperto le frontiere con l’Italia». «Il comportame­nto dell’Austria viola tutte le norme e i trattati internazio­nali e comunitari, e la decisione di non riaprire le frontiere con l’Italia rappresent­a un atto unilateral­e gravissimo e illegittim­o, che danneggia i cittadini e il nostro paese in modo del tutto ingiustifi­cato», spiega il presidente del Codacons Rienzi.

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