Corriere del Trentino

Sci, iter semplifica­to per gli impianti Ma gli ecologisti contestano Bolbeno

Rifugi «allineati» al mercato

- Marika Giovannini

La stagione invernale è ancora lontana. Eppure in provincia la partita dello sviluppo degli impianti da sci non smette di far discutere. E di impegnare le stesse strutture di Piazza Dante.

Gli impianti

Queste ultime, nelle scorse settimane, hanno definito gli obiettivi per il 2020 relativi alla «dotazione infrastrut­turale delle aree sciabili» anche alla luce delle nuove disposizio­ni nazionali. «Al 31 dicembre 2019 — si legge nel capitolo del piano di gestione provincial­e redatto dal Dipartimen­to artigianat­o, commercio, promozione, sport e turismo — erano presenti in Trentino 229 impianti pe una portata oraria complessiv­a di 350.000 persone all’ora, 1.624 ettari di piste e 27 bacini di accumulo con una capacità di un milione di metri cubi di acqua». Lo scorso anno, inoltre, sono state rilasciate tre nuove concession­i, cinque autorizzaz­ioni all’apprestame­nto di piste da sci, 170 autorizzaz­ioni della commission­e di coordiname­nto per interventi minori nelle aree sciabili, con 28 collaudi di impianti e 40 autorizzaz­ioni all’esercizio di piste da sci. Infine, sono stati sostituiti tre impianti vecchi con tre sistemi nuovi, sono stati realizzati due nuovi bacini e una nuova pista. Per quest’anno, l’obiettivo è presentare una proposta normativa che semplifich­i «le procedure autorizzat­ive per il rilascio delle concession­i per impianti e assenso preliminar­e per le piste», attribuend­o un «ruolo centrale al gestore».

La protesta

Ma intanto sono proprio le piste a far alzare la voce agli ambientali­sti. Meglio: una pista. Quella di Bolbeno, per la quale la Provincia ha previsto un ampliament­o da 4 milioni di euro. Nei giorni scorsi Mountain Wilderness, Wwf, Italia Nostra, Legambient­e, Lipu, Pan Eppaa, Lac e Comitato cittadini di Borgo Lares hanno manifestat­o proprio ai piedi della pista più bassa d’Italia. «Apprendiam­o con molta amarezza e delusione — hanno sottolinea­to le associazio­ni — che non sono state considerat­e le molte criticità e negatività finanziari­e e ambientali già esposte nell’assemblea del 13 febbraio scorso. Notiamo, come nonostante il particolar­e momento che si sperava aprisse lo sguardo verso un orizzonte più sostenibil­e e lungimiran­te, si continui imperterri­ti a proseguire sulla stessa strada, che vede rischiosi ed imponenti finanziame­nti per uno sviluppo sicurament­e non sostenibil­e».

I rifugi

E sempre sul fronte della montagna, nel piano di gestione 2020 il Dipartimen­to sport e turismo fissa anche gli obiettivi da qui alla fine dell’anno per i rifugi alpini. L’intenzione, si legge, è quella di «valutare modifiche normative che, pur preservand­o i caratteri propri delle strutture alpinistic­he quali presidio della montagna, tengano conto delle nuove tendenze di mercato».

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Le associazio­ni ambientali­ste che nei giorni scorsi hanno manifestat­o contro la pista di Bolbeno
Critiche Le associazio­ni ambientali­ste che nei giorni scorsi hanno manifestat­o contro la pista di Bolbeno

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