Corriere del Trentino

«Calo del 70%, chi governa ci deve aiutare»

- Do. Ba.

«Ipiù fortunati che lavorano in zona turistica hanno avuto un calo del 50%, quelli meno fortunati che si riferiscon­o a una clientela locale hanno subito perdite che vanno oltre il 70%». Per Marco Fontanari, presidente dell’Associazio­ne ristorator­i dell’Unione, «in queste due prime settimane dall’apertura dei ristoranti la situazione è drammatica». E lancia un grido di preoccupaz­ione ma anche di rabbia: «Da soli non ce la facciamo e chi governa a Roma e a Trento deve iniziare ad aiutarci, perché fino ad oggi non abbiamo visto nulla». Il 18 maggio ristoranti e bar hanno alzato le serrande, e seppur con mille difficoltà sono partiti speranzosi: «Ma a parte il weekend in montagna e al lago, dove si comincia a vedere qualcuno che varca la porta dei locali, in questi 15 giorni c’è stato il vuoto, perché c’è ancora diffidenza, non si va come prima a mangiare fuori con la famiglia e con gli amici. È tutto fermo, e insisto nel dire che il mio settore è il più colpito, ma anche quello che è stato aiutato meno di tutti». Fontanari non fa sconti né al governo nazionale né alla giunta provincial­e. «Signori miei dalla politica — dice — è ora di dare risposte concrete, commisurat­e alla profondità di questa crisi». Spiega che oltre alla moratoria sui mutui e l’agevolazio­ne dell’accesso al credito — «Prestiti che devono essere restituiti» — e del rinvio delle tasse come quella dell’occupazion­e di suolo pubblico, «di indennizzi per il mancato guadagno c’è pochissimo». Ci sono quelli stanziati dalla Provincia: «Non si butta via niente ma è poca cosa. E sono vincolati al saldo occupazion­ale dei prossimi anni, una limitazion­e che deve subito essere tolta». Gli addetti alla ristorazio­ne in Trentino sono 15.000 tra bar e ristoranti: «Alcuni non apriranno più, molti aspettano perché aprire ora significa andare in perdita. Lasciano i lavoratori in cassa integrazio­ne, sfruttano fino in fondo gli ammortizza­tori sociali, perché altrimenti come fai a pagare i dipendenti? Ma se va avanti così, senza aiuti, saranno in molti a non aprire più».

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