Galleria di base, una «torta» da 8,3 miliardi
Nei lavori di costruzione del traforo coinvolte le principali imprese di Italia e Austria
BOLZANO Passata l’emergenza Covid 19, i cantieri del tunnel del Brennero hanno ripreso a lavorare a pieno regime anche in Italia. E, entro la fine dell’anno, dovrebbe partire anche l’appalto per l’attrezzaggio della galleria. Una maxicommessa che verrà assegnata molto probabilmente con un appalto integrato, ovvero anche con la progettazione, che potrebbe arrivare a circa 1 miliardo di euro.
Sono queste le ultime novità legate al tunnel di base del Brennero che, una volta ultimato, con i suoi 64 km di binari per l’alta velocità diventerà la galleria ferroviaria più lunga d’Europa. Anche se in Austria hanno già messo in conto un ritardo di due anni sulla tabella di marcia, da parte italiana si continua a tenere ferma al 2028 la data per l’entrata in esercizio del tunnel che collegherà Fortezza a Innsbruck. Probabile però che dopo i ritardi dovuti al Covid — i cantieri sono stati fermi almeno 2 mesi — si renda necessario aggiornare le stime
Un’opera dal valore di 8,3 miliardi (secondo l’Italia, in Austria si parla di 9 miliardi ma l’Italia non ha mai accettato la cifra) a cui stanno lavorando alcune delle più grandi imprese europee di costruzione. Inevitabile che, con simili cifre, tutti gli appalti siano controllati molto attentamente per evitare illeciti.
Complessivamente si tratta di un sistema di 230 km di gallerie tra le due canne principali, il cunicolo di servizio e le finestre necessarie per garantire uscite di sicurezza e facilitare i lavori di scavo.
Fino ad oggi sono stati scavati 124 km di cui 38 per le gallerie ferroviarie, 47 (su 61) di cunicolo esplorativo e 39 (su 49) di tunnel di servizio.
Alla fine di aprile i lavori sono riprese nei due lotti di costruzione austrici, ovvero il Tulfes - Pfons (un appalto da 380 milioni affidato nel 2014 all’Ati Strabag/Salini-Impregilo) e Pfons - Brennero (appalto da 966 milioni affidato nell’autunno del 2018 al consorzio formato da Porr Bau GmbH, G. Hinteregger & Söhne Baugesellschaft, Società italiane Società Italiana per Condotte d’Acqua S.p.a. ed Itinera S.p.a.) Verso la fine di maggio sono ripresi i lavori anche dal lato italiano dove si sta affrontando uno dei punti più complessi: il sotto-attraversamento dell’Isarco. É il lotto più piccolo (301 milioni) ma il più complesso perché prima di scavare bisogna congelare il terreno per evitare infiltrazioni. I lavori sono stati affidati a ottobre del 2014 al consorzio RTI Salini-Impregilo Spa, Strabag, Consorzio Integra e Collini Lavori Spa. Anche qui lavora la società E.ma.pri.ce. che dal 2019 lavora al nuovo collegamento stradale tra la SS12 e la futura area di emergenza e di manutenzione della galleria di base.
L’altro lotto italiano è quello di Mules che si collega alla galleria sotto l’Isarco e arriva fino al confine di Stato. Un appalto da 993 milioni vinto dalla cordata da Astaldi S.p.A., Ghella Spa, Oberosler Cav Pietro Srl (fino a giugno 2018), Cogeis Spa. e Pac Spa I lavori sono iniziati nel 2016 e si concluderanno nel 2023.
L’inchiesta condotta dalla Dda di Trento però è collegata soprattutto ai lotti austriaci la cui gestione è stata duramente contesta dall’ex amministratore italiano Raffaele Zurlo che non condivideva i metodi del suo collega austriaco Konrad Bergmeister. Lo scontro aveva portato, lo scorso anno, alla rimozione di entrambi gli amministratori sostituita settembre dello scorso anno da Gilberto Cardola e Martin Gradnitzer.
Prossimi passi Entro l’anno sarà affidata la commessa da 1 miliardo per l’attrezzaggio