Il Dro non ci sta «Scelte della Lnd folli e inaccettabili»
«Si informa che tutte le 31 società interessate hanno presentato, in questi giorni, un rituale accesso agli atti presso la Lnd per acquisire copia integrale della delibera/proposta della Lega al fine di ponderarne la validità sotto ogni profilo». Il gruppo «Salviamoci», formato appunto da 31 delle 36 società retrocesse dalla serie D all’Eccellenza d’ufficio dalla Lega Nazionali Dilettanti, non ha nessuna intenzione di mollare la presa in attesa del prossimo Consiglio federale in programma lunedì. Ricordiamo che le ultime quattro di tutti i nove gironi dovranno abbandonare la categoria, anche le terzultime e quartultime che da regolamento avrebbero dovuto disputare i play out.
Sabato scorso il presidente del Levico, Sandro Beretta, aveva fatto sapere che qualora fosse necessario i club coinvolti ricorreranno anche alla giustizia ordinaria. Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il suo collega Lucio Carli, numero uno del Dro: «Ci troviamo di fronte ad un’ingiustizia pazzesca che non si può spiegare razionalmente in alcun modo, ho ritenuto opportuno schierare la società che presiedo a fianco delle altre 30 anche per un forte senso di vicinanza e solidarietà morale». Il patron dei gialloverdi nel recente passato aveva manifestato l’intenzione di rinunciare alla categoria a prescindere da quello che avrebbero deciso i vertici federali: «Ormai lo sanno tutti che dal punto di vista economico non navighiamo certo in buone acque ma qui la situazione è molto diversa — attacca Carli —. Qualcuno ha deciso di togliere il titolo sportivo a squadre che hanno magari una lunghezza in meno della quintultima con 33 punti ancora in palio. Stiamo scherzando? Non possiamo accettare che una linea così folle passi senza che nessuno si opponga con forza».
Il presidente continua nella sua analisi: «Chi di dovere ha avuto a disposizioni mesi interi per prendere delle decisioni sensate e guardate ora a cosa ci troviamo di fronte. Anche il continuo rimandare il prossimo Consiglio federale è qualcosa di inaccettabile, noi al momento non sappiamo ancora in quale categoria ci troveremo quando si riprenderà a giocare. Vorrei ricordare a tutti che siamo scesi in campo l’ultima volta il 16 febbraio, più di cento giorni fa, cosa hanno fatto i politici del calcio in tutto questo tempo?». Carli però non è ottimista sul futuro prossimo: «Temo che andranno avanti per la loro strada anche se sarà lastricata di numerosi ostacoli, spero ovviamente di essere smentito e di poter assistere ad una marcia indietro improntata sul buon senso».