Ballo fra acqua e plastica (fino alla fine del mare)
Al Muse la Giornata mondiale dell’Ambiente
Performance di Mara Oscar Cassiani davanti al «Nautilus» di Valentina Furian Il direttore Lanzinger: «Così l’arte aiuta la scienza su un’emergenza mondiale»
Una performance che invita a immergersi nel blu degli oceani, per scoprire che la vita nelle profondità dei mari è minato da tonnellate di plastica. La stima va dai 5 ai 13 milioni di plastica all’anno. Due giovani artiste italiane saranno fianco a fianco oggi, alle 18, in una performance via Facebook, per denunciare questa emergenza globale e sensibilizzare perché ognuno si assuma la responsabilità di una catastrofe annunciata.
Proseguendo su questa strada tra trent’anni ci sarà nei mari più plastica che pesci.
È così che il Muse, Museo delle Scienze di Trento ha scelto di celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente, decisa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1972. Oggi alle 18, dopo la chiusura del museo, la performance live Underwater Club. Fauna e oceani del 2020 di Mara Oscar Cassiani sarà in diretta dalla pagina facebook del Muse (@musetrento). La performer muoverà i suoi passi di danza sullo sfondo dell’installazione Nautilus della veneziana Valentina Furian, un binomio artistico che sottolinea l’appartenenza del Muse dal 2019 alla rete dei «water museums», un network globale di cinquanta istituzioni in 28 Paesi del mondo nato per far emergere una nuova civiltà idrica.
Artista di origine marchigiana, Mara Oscar Cassiani lavora nell’ambito delle arti performative, della musica elettronica e della coreografia, alle spalle la partecipazione alla Quadriennale di Roma nel 2016 oltre a diversi riconoscimenti, come il Digital Award di Roma Europa Festival e il
Premio Special Arte Laguna Venezia nel 2012 per la performance Uno su Uno. Cassiani sarà con la sua consolle al centro dell’opera ambientale e multimediale Nautilus, installata e inaugurata nello spazio per le mostre temporanee al piano terra del Muse poco prima del lockdown e realizzata nell’ambito del progetto «Life Beyond Plastic» promosso dall’organizzazione no-profit Oikos in linea con l’Obiettivo 14 dell’Agenda europea 2030: «Consumo e produzione responsabili».
Ispirata al cinema di Méliès e al leggendario sottomarino guidato dal capitano Nemo in
Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne, Nautilus è stata realizzata anche grazie alla plastica sparsa nell’ambiente e raccolta dai bambini delle scuole trentine. Un’opera che si sposa con lo spirito di denuncia che anima la ricerca di Cassiani, incentrata sulla creazione di un’iconografia contemporanea ispirata al variegato mondo di internet, per smascherare capitalismo e società del desiderio. La performance sarà preceduta dalla presentazione del direttore del Muse Michele Lanzinger per sottolineare ancora una volta che l’uomo, nell’età della plastica, non è padrone nel mondo. «Mi piace pensare — commenta Lanzinger — la relazione tra arte contemporanea e scienza come un ulteriore stimolo per comunicare un’emergenza globale. Nuove letture, nuovi punti di vista diventano così gli ingredienti di un tentativo di ricercare e perseguire un diverso approccio verso un futuro desiderabile».