Il Segatta-bis punta su credito e appalti veloci
Marco Segatta confermato presidente degli artigiani: «Servono lavori pubblici»
Marco Segatta è stato rieletto ieri sera alla guida degli artigiani trentini per il prossimo quadriennio. Accesso al credito, procedure per gli appalti veloci e lavori pubblici la sua ricetta per ripartire.
TRENTO Accesso veloce al credito per garantire liquidità alle aziende, sburocratizzazione per accelerare l’iter degli appalti e avviare un programma di lavori, anche pubblici. Senza dimenticare l’ecobonus al 110%, che può rappresentare un’occasione di rilancio. L’agenda di Marco Segatta, rieletto ieri sera alla guida dell’Associazione artigiani Trentino per il prossimo quadriennio, traccia la strada per la ripartenza delle realtà che rappresenta: circa 10 mila aziende e 30 mila collaboratori. «Dopo tre anni di lavoro — spiega Segatta — ho avuto la percezione di poter ancora contribuire al bene dell’Associazione».
Presidente Segatta, il suo secondo mandato inizia in salita.
«Ci troviamo in una situazione d’emergenza generale, che ha stravolto il nostro modo di vivere e di lavorare. Inutile nascondere che ha lasciato il segno. In queste settimane siamo ripartiti quasi tutti, ad eccezione del trasporto privato di persone. I prossimi mesi, fino a fine 2020, serviranno per monitorare la situazione e capire come aiutare le imprese nella terza fase, dopo lo stop e la ripartenza. Secondo me sarà il periodo più critico».
Perché?
«In questo momento la crisi è tangibile perché siamo rimasti fermi. Ma il lavoro c’è quasi per tutti, è quello rimasto in sospeso da prima dell’emergenza. Penso ai cantieri, che si sono dovuti riorganizzare, ma sono ripartiti da dove avevano lasciato. O a parrucchieri ed estetisti per cui il problema è trovare posto per tutti i clienti. Sul medio periodo, invece, potrebbe non esserci un calo delle nuove commesse e la mancanza di liquidità di qualche azienda potrebbe affossare anche le altre».
La situazione del trasporto di persone è la più critica?
«È l’unico settore che rappresento che è completamente fermo, senza turismo e senza gite scolastiche. Avremo un incontro con la Provincia per capire come muoverci. In vista di settembre, quando le scuole riapriranno e i trasporti pubblici potrebbero essere limitati, si potrebbe pensare ad un coinvolgimento dei privati per risolvere insieme due problemi».
Quali sono le sfide principali per aiutare la ripartenza?
«L’accesso al credito in modo rapido è fondamentale, coinvolgendo il sistema bancario come è già stato fatto dalla Provincia. Il 50 per cento delle nostre imprese sono legate al mondo dell’edilizia, quindi sarebbe importante ridurre la burocrazia per velocizzare e semplificare l’iter degli appalti. In questo senso la politica può darci una mano con la prossima legge provinciale. Anche pensando ad un programma di lavori pubblici».
Tra le misure nazionali, per il settore edile spicca l’ecobonus al 110%. Può essere utile?
«Sulla carta è una misura che può produrre lavoro per le nostre aziende. Può essere un’occasione di rilancio. Dovremo essere bravi a fare rete per coinvolgerne il più possibile».
La ripartenza del turismo è fondamentale anche per voi?
«Assolutamente sì, anche se non abbiamo molte imprese direttamente legate al turismo, è un mondo che produce lavoro anche per noi. Per fare un esempio: le imprese edili dei territori turistici, solitamente impegnate nelle manutenzioni di alberghi e strutture ricettive, sono quelle che più faticano a ripartire nel settore».
Lo scenario non è dei migliori per l’inizio di un mandato. È ottimista?
«Guai a non esserlo (ride, ndr). La situazione è difficile, ma se avremo la possibilità di lavorare riusciremo a superare anche questa emergenza».
Il settore dei trasporti privato è il più in difficoltà. In vista della apertura delle scuole a settembre si potrebbe coinvolgere per portare gli studenti in sicurezza.