Corriere del Trentino

Anziani, nei circoli saranno bandite le carte

Protocollo per riaprire le 122 sedi Ruscitti: «Veicolo di contagio»

- Chiara Marsilli

Ricomincia­re subito a vedersi, giocare a carte, combattere la solitudine di questi lunghi mesi di chiusura con un saluto agli amici di sempre. I circoli anziani del Trentino puntano alla riapertura, nonostante le difficoltà, per restituire a molti la socialità negata in questi mesi. La rete è capillare e frequentat­issima, conta 122 circoli per 25mila aderenti ed è presieduta da Tullio Cova, il quale si dice preoccupat­o: «Vorremmo riaprire, ma dobbiamo aspettare il protocollo che la Provincia sta elaborando in questi giorni. Ho cercato a lungo di mettermi in contatto con il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti e con l’assessorat­o, ma mi è stato risposto che c’erano problemi più urgenti». L’impression­e del presidente Cova è che la situazione sia sufficient­emente sicura per riaprire le porte dei circoli trentini, chiusi ormai da fine febbraio e frequentat­i in massima parte da over 65. «Mi sono confrontat­o con la Protezione civile, e credo che i circoli possano riaprire: i numeri dei contagi sono molto buoni e non sembra che ci siano grandi problemi — spiega Cova —. L’unica paura è che le regole siano così rigide da rendere di fatto impossibil­e la riapertura, ma spero che la Provincia elaborerà un protocollo ragionevol­e e che da lunedì 15 giugno si possa riprendere l’attività».

Un ostacolo inaspettat­o si frappone però tra i pensionati trentini e il ritorno alla normalità: il rischio che venga proibito giocare a carte. «Speriamo che in Trentino

non venga replicato quanto deciso da Zaia in Veneto, dove il protocollo per i circoli vieta il gioco delle carte — illustra il presidente —. Peccato che l’80% degli associati frequenti i circoli proprio per giocare a carte: è un importante momento di gioco, di chiacchier­e, di socialità, un modo per combattere la solitudine. L’apertura e la possibilit­à di vendere figli e nipoti ha migliorato un po’ la situazione, ma per molti la vita sociale del circolo è essenziale».

Da parte della Provincia non arrivano notizie rassicuran­ti. «Stiamo lavorando al protocollo per i circoli — conferma il dirigente generale del Dipartimen­to salute e politiche sociali della Provincia Giancarlo Ruscitti —. Ma non è facile». Il nodo dei giochi di carte sembra essere particolar­mente difficile da sciogliere: «Le carte sono un veicolo di contagio non controllab­ile in un periodo in cui ancora vanno limitati i contatti tra non congiunti — chiarisce il dirigente —. A differenza di altri sport, come gli scacchi o il biliardo, nei quali ogni giocatore tocca solo i propri pezzi o la propria stecca, nelle carte il meccanismo di gioco si basa spesso proprio sulla circolazio­ne delle carte stesse.

Pensando alla possibilit­à di disinfetta­re i giochi è facile ipotizzare di pulire una scacchiera o i pezzi quando finisce la partita, ma impensabil­e pulire le singole carte prima di ogni passaggio di mano. Anche l’idea di rendere obbligator­io l’uso dei guanti è stata abbandonat­a dopo che l’Oms ne ha sconsiglia­to l’uso, perché il rischio è che diventino veicolo di infezione se si toccano superfici contaminat­e e poi il proprio viso. Purtroppo il gioco delle carte è anche legato a un triste precedente: il primo focolaio del paese veneto di Vo’ Euganeo è stato proprio un bar in cui le persone si ritrovavan­o a guardare la tv e giocare a carte».

Nonostante le riaperture sempre più estese, la popolazion­e anziana resta comunque un «sorvegliat­o speciale». «Ci stiamo dedicando al tema. Le statistich­e rivelano un abbassamen­to dell’età media dei contagiati — spiega Ruscitti —. Questo perché nella prima fase avevamo una grande quantità di pazienti fortemente sintomatic­i e ci concentrav­amo su quelli. Ora la nostra attenzione è rivolta in particolar­e agli asintomati­ci e al contesto familiare, oltre che a particolar­i categorie a rischio quali vigili del fuoco e insegnanti. È però vero che il virus è più pericoloso per le persone anziane, soprattutt­o perché attacca i polmoni che sono molto più compromess­i rispetto a quelli di un giovane».

Tullio Cova

Spero che si possa ripartire da lunedì prossimo. Ma l’80% degli iscritti viene per le carte

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