L’appello delle mamme «Basta lezioni a distanza»
Esame di maturità, nominate tutte le commissioni Ripartenza a settembre: confronto serrato in Aula
I genitori pensano già a settembre e inviano una lettera ai vertici provinciali e comunali per chiedere il ritorno in classe: «La scuola è il luogo dove i ragazzi studiano, crescono e imparano a stare con gli altri. Anche gli adolescenti ne hanno bisogno». Maturità, definite le commissioni d’esame.
Le parole sono dure, ma efficaci: «La scuola non è un parcheggio o un magazzino di nozioni». Mentre si festeggia la fine di un anno scolastico del tutto particolare, i genitori allungano già lo sguardo verso la ripresa delle lezioni a settembre. Con un monito chiaro rivolto alla politica: dopo l’estate la didattica a distanza — avvertono — dovrà essere accantonata. Per garantire ai ragazzi «il diritto all’istruzione».
La lettera
«La scuola è il luogo dove i ragazzi studiano, crescono e imparano a stare con gli altri. Gli adolescenti ne hanno disperato bisogno, almeno quanto i più piccoli».
Questa la riflessione di una delegazione di mamme, che ha scritto una lettera al presidente della Provincia Maurizio Fugatti, all’assessore all’istruzione Mirko Bisesti, al sindaco di Trento Alessandro Andreatta e al dirigente generale dell’Agenzia della famiglia Luciano Malfer. L’invito è di ripensare la scuola in vista dell’avvio del nuovo anno: «Sollecitiamo un immediato intervento attivo da parte del mondo delle istituzioni. Non vogliamo pensare si possano aggiungere alla lacuna creata da febbraio ad ora ulteriori lacune, non solo nozionistiche, dovute a un rientro a scuola parziale con lezioni part-time o ad altre soluzioni allarmanti che vengono prospettate». È urgente, secondo i genitori, «ripensare la formazione delle classi». «Vengano messi a disposizione delle scuole più spazi di quelli avuti fino ad ora. Siamo certi che un Paese, capace di raddoppiare in poche settimane i posti letto di terapia intensiva, nel giro dei prossimi tre mesi possa organizzare il numero di spazi per la didattica sufficienti per far ripartire la scuola a pieno regime». E concludono: «Confidiamo che siate d’accordo con noi sul fatto che non possiamo permetterci di privare della scuola e della socialità un’intera generazione, più di quanto non abbiamo già fatto in questi mesi. Ci affidiamo quindi al vostro impegno e alle vostre competenze perché colonie estive e sport di squadra siano possibili grazie a norme attuabili e che da settembre venga di nuovo garantito ai nostri figli il pieno diritto all’istruzione».
L’esame
Intanto il Servizio per il reclutamento e la gestione del personale scolastico della Provincia in questi giorni ha definito la composizione delle commissioni d’esame in vista della maturità, anche in questo caso segnata dalla pandemia. Come previsto, le commissioni sono state individuate ogni due classi, con la presenza di commissari interni, a eccezione del presidente che invece sarà esterno.
In Aula
E di scuola si è parlato ieri anche in consiglio provinciale, durante una seduta dedicata interamente alla discussione di mozioni rimaste finora senza risposta. In particolare, l’Aula ha dato via libera alla mozione firmata da Alessio Manica (Pd) che prevede la redazione di linee guida per garantire la possibilità di pianificare gli interventi strutturali e infrastrutturali necessari all’avvio dell’anno scolastico a settembre, anche con la creazione di un capitolo di bilancio destinato agli interventi di edilizia scolastica che permettano a tutti la scuola in presenza. Occhi puntati, inoltre, sulla digitalizzazione. Critico nei confronti della giunta Ugo Rossi: «Non si è voluto fare nulla per distinguersi» ha attaccato il capogruppo del Patt, che ha ricordato una proposta degli autonomisti di due mesi che prevedeva una preparazione in classe, controllata, per i maturandi. «In Veneto — ha aggiunto — Zaia per le professionali lo ha fatto». «A settembre tutti in classe senza invenzioni fantasiose» è stato il monito di Filippo Degasperi (Onda civica). A tutti ha risposto l’assessore. «I problemi — ha spiegato — sono complessi, con differenze tra città e valli e all’interno degli stessi istituti. I finanziamenti saranno massicci e si affronterà il tema degli insegnanti». Respinta la mozione di Degasperi sui docenti precari, via libera invece al testo del Patt che impegna la giunta a «pianificare la ripresa delle attività scolastiche di ogni ordine e grado» attraverso una delibera che dovrà essere approvata prima dell’assestamento di bilancio.
La scuola non è un parcheggio o un magazzino di nozioni, ma è il luogo dove i ragazzi studiano, crescono e imparano a stare con gli altri