Corriere del Trentino

Io ballo, ma per uno solo Bolzano Danza rilancia

Festival Tre grandi coreografi, tre spettacoli per 12 ore al giorno e soltanto uno spettatore «Così recuperiam­o una relazione tra spettatore e danzatore forse smarrita»

- Lucia Munaro

Bolzano Danza 2020 ci sarà. Cancellato in toto il programma già pronto prima della pandemia, il festival si reinventa. La Fondazione Haydn e il direttore artistico del festival Emanuele Masi presentano un’edizione singolare e unica che si terrà dal 15 al 31 luglio al Teatro Comunale di Bolzano, in conformità con le vigenti misure sanitarie. Eden - Danza per uno spettatore, questo il nome della 36esima edizione, che si differenzi­a da tutte quelle precedenti e trasforma le limitazion­i imposte dalla sicurezza in un’opportunit­à, recuperand­o una relazione tra spettatore e danzatore forse smarrita.

«La pandemia ci ha costretto a un ripensamen­to del concetto di festival e di un luogo, il teatro, che è innanzitut­to condivisio­ne non distanziam­ento» spiega Emanuele Masi e annuncia la partecipaz­ione di tre grandi coreografi, Carolyn Carlson, Rachid Ouramdane e Michele Di Stefano.

Emanuele Masi, come si svolgerà Bolzano danza 2020?

Gli spettacoli sono previsti come singole coreografi­e di 10 minuti ciascuna interpreta­te da un solo danzatore di volta in volta per un unico spettatore. I tre coreografi coinvolti, avranno a disposizio­ne due finestre o slot per ciascuna giornata del festival e ci saranno 30 recite al giorno dalle 11 del mattino alle 11 di sera, alle quali il singolo spettatore può prenotarsi indicando l’interprete, il giorno e l’orario preferito. Tutte le performanc­e sono gratuite. Il sipario si alzerà e chiuderà per ben 450

volte nel corso del festival.

Come ha scelto i coreografi e come hanno reagito a questa proposta singolare?

Michele Di Stefano e Rachid Ouramdane sono per me degli amici, quasi dei fratelli maggiori oltre che grandi coreografi, e hanno accettato subito l’idea, nata durante il lockdown, quando si è capito che i limiti imposti dalla sicurezza non permetteva­no un festival come era concepito prima. Mi hanno sostenuto e aiutato nella realizzazi­one del programma. Carolyn Carlson è la terza coreografa, alla quale già nel 2012 il festival ha dedicato un’intera sezione per il ruolo che ha avuto nelle generazion­i di danzatori che l’hanno seguita, lei è un po’ una figura generatric­e per la danza, tanto più per questa edizione.

Eden, perché questo nome?

Abbiamo pensato al Teatro Comunale come al giardino Eden, dove avvenne il primo incontro tra due esseri umani, per l’analogia con l’esperienza unica one to one tra lo spettatore e il danzatore. Anche le tre versioni, Eden of Carolyn, Eden secondo Matteo e Eden sennon Rachid hanno questo afflato quasi biblico.

E del programma precedente non si salverà nulla?

Non avrebbe avuto senso, sarebbe stato un festival rattoppato, Bolzano danza resta fedele al suo carattere di contempora­neità. Ci siamo ripromessi di presentare, quando sarà possibile, solo la nuova produzione Requiem con la coreografi­a di Radhouane el Meddeb e la musica di Matteo Franceschi­ni, annunciata in prima mondiale per il festival e ora solo rimandata.

 ??  ?? In gioco Tre grandi coreografi, Carolyn Carlson (in basso nel tondo), Michele Di Stefano (a destra nella foto grande) e Rachid Ouramdane (in basso) saranno i protagonis­ti di Bolzano Danza 2020
In gioco Tre grandi coreografi, Carolyn Carlson (in basso nel tondo), Michele Di Stefano (a destra nella foto grande) e Rachid Ouramdane (in basso) saranno i protagonis­ti di Bolzano Danza 2020

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