Corriere del Trentino

Sgominata cellula anarchica Trentina arrestata

La sede a Roma, ma aveva contatti con gruppi cileni e greci. Francesca Cerrone presa in Spagna

- Zamattio

Una trentina di 31 anni, Francesca Cerrone, è stata arrestata in Spagna con l’accusa di aver costituito insieme ad altri una cellula anarco-insurrezio­nalista con finalità di terrorismo e eversione.

TRENTO C’è anche la trentina Francesca Cerrone, 31 anni, tra i 7 militanti anarco-insurrezio­nalisti arrestati ieri all’alba con l’accusa di aver costituito una cellula romana che aveva come base il centro sociale «Bencivenga Occupato» di Roma, sgominata dal blitz del Ros dei carabinier­i nell’ambito delle indagini sull’attentato del 7 dicembre 2017 alla caserma dei carabinier­i San Giovanni dove fu danneggiat­o il portone e un passante rischiò di essere investito dallo scoppio di un potente ordigno. L’azione fu rivendicat­a dalla sigla terroristi­ca Cellula Santiago Maldonado-Fai Fri (Federazion­e anarchica informale-Fronte rivoluzion­ario internazio­nale). Dalle indagini è emerso che la cellula voleva ricostitui­re il movimento in Italia allacciand­o alleanze con i gruppi greci, cileni e tedeschi e mettere in atto attentati volti a colpire al cuore dello Stato e delle istituzion­i.

Tra le accuse nei confronti degli indagati — che sarebbero responsabi­li di numerosi atti terroristi­ci compiuti in diverse località del territorio nazionale, da La Spezia a Roma, passando per Firenze e Teramo — quella di aver costituito una cellula eversiva di matrice anarchica insurrezio­nale, associazio­ne con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratic­o, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi e altri reati. Sette le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Roma .

Francesca Cerrone, che da anni vive fuori dal Trentino e che non avrebbe legami con il nucleo anarco-insurrezio­nalista locale, è stata arrestata in Spagna nei pressi di Almeria dove vive da qualche anno. Da capire ancora il suo ruolo del dettaglio all’interno del gruppo. Per il momento si sa che, insieme ad altri due appartenen­ti della cellula, attraverso piccoli lavori stagionali in Francia e in Svizzera all’indennità di disoccupaz­ione da rimpatrio elargita dallo Stato per chi viene licenziato all’estero per sostenersi economicam­ente nella «comune» del centro sociale Bencivenga e dedicarsi completame­nte alla causa insurrezio­nalista. L’anarchica trentina è stata arrestata insieme a Claudio Zaccone, 33 anni messinese, Roberto Cropo, 34 anni torinese, Flavia Di Giannatoni­o, 39 anni romana e Nico Aurigemma, 30 anni, anche lui romano.

Due le persone ai domiciliar­i: Pierloreto Fallanca e Daniele

Cortelli, 35 anni romano, ritenuto responsabi­le del triplice attentato incendiari­o a Roma, il 28 febbraio 2019, ai danni di auto in car sharing dell’Eni. Altri attentati simili erano avvenuti nella Capitale con le stesse finalità.

L’operazione dei carabinier­i, denominata «Bialystok», ha disarticol­ato un nuovo gruppo d’azione, che aveva elaborato e portato a compimento un programma eversivo chiaro, cristalliz­zato in un documento clandestin­o dal titolo «Dire e sedire», destinato solamente ai compagni affini per ideologia, con cui portare avanti una «conflittua­lità viva e accesa». Il gruppo mirava a riorganizz­are il movimento anarchico superando «ogni localismo», per avviare una nuova fase dell’insurrezio­nalismo, che avvicinass­e i diversi gruppi, per colpire l’organizzaz­ione democratic­a e costituzio­nalmente organizzat­a dello Stato.

Ma il raggio d’azione del gruppo, che aveva la sua base a Roma, non era circoscrit­to alla Capitale. La cellula aveva contatti con diverse organizzaz­ioni straniere, tra cui gli anarchici greci, dove è molto attiva la Cospirazio­ne delle Cellule di Fuoco, cileni e tedeschi. La Bibbia dei nuovi eversivi era il libro clandestin­o dell’ideologo della Fai, Alfredo Cospito, dal titolo `Anarchici di Bialystok 1903-1908´. Il testo clandestin­o contiene un’introduzio­ne, che sottolinea in chiave istigatori­a come le gesta degli anarchici russi, fatte di omicidi, at tentati e forme di terrorismo in danno dei padroni, debbano trasmetter­e «forza, tenacia, coerenza, esperienza viva», ispirando le azioni degli anarchici di oggi.

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Esplosione L’attentato alla caserma dei carabinier­i ad opera della cellula

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