Castelli riapre il teatro con «Meraviglia»
Comico e malinconico, apre la rassegna in piazza
Prende il via la programmazione estiva del Centro servizi culturali Santa Chiara che avrà luogo sul palco del Teatro Sociale, aperto sulla suggestiva cornice di Piazza Cesare Battisti. A inaugurare il Teatro Capovolto, con lo spettacolo Meraviglia, sarà l’apprezzato attore trentino Andrea Castelli, in scena per quattro serate da giovedì prossimo fino a domenica 21 giugno.
Torna dunque a vivere, dopo oltre tre mesi di lockdown, la stagione dei teatri trentini con spettacoli all’aria aperta e misure di sicurezza, sempre più morbide, per il contenimento da coronavirus. L’accesso, consentito dalle 20.15, sarà contingentato previo acquisto del ticket disponibile sul sito primi alla prima.it, presso le Rurali di Trento o la biglietteria del Teatro Auditorium.
Tra le prime iniziative della provincia, l’iniziativa che mira a consolidare il ruolo del Teatro Sociale come fulcro dell’attività culturale della città nella sua veste estiva, con eventi teatrali e musicali organizzati in sinergia con le istituzioni territoriali e sempre con un’attenzione particolare rivolta alle proposte degli artisti locali.
In questo solco tracciato da anni si inserisce la rassegna Teatro Capovolto che debutta giovedì alle 21.30 nella cornice dell’Arena di piazza Cesare Battisti per quattro repliche che vedranno protagonista in scena il noto attore di Trento. Sulle quinte Castelli ripercorrerà alcune fra le pagine più importanti del suo passato e della sua città.
La meraviglia. Voci e storie
dalla città sotterranea è un
testo scritto, diretto e interpretato da Andrea Castelli. Una produzione del Teatro Stabile di Bolzano che avrebbe dovuto concludere la Stagione di Prosa 2019/2020 e che oggi, all’indomani dell’emergenza sanitaria, costituisce una ripartenza artistica che porta con sé un importante messaggio di speranza per
tutti.
La narrazione teatrale si fonde con la vita reale in una crasi scenica che scaturisce da un pretesto. Un attore e un suggeritore-musicante rimangono chiusi per errore in un teatro.
Un’attesa forzata che col passare del tempo induce inevitabilmente a una confidendi
za. Ed è questo racconto forzato dalle circostanze che si tiene nel corso di una notte che trascorre lenta il cuore dello spettacolo, tra ombre e nostalgie e, retropensiero condiviso dai due protagonisti, la speranza che al mattino qualcuno, in città, si ricordi ancora di loro.
Nell’attesa emergono storie un passato solo in apparenza remoto. Andrea Castelli gioca con la memoria e guida il pubblico in un viaggio nel recente passato, suo e del territorio, lungo un sentiero comune di ricordi e luoghi noti.
Dalle zie dell’Apocalisse all’educazione sessuale, dalle allucinazioni dell’Amanita Muscaria all’alluvione del 1966, la scelta cade su episodi ora esilaranti e ora malinconici.Ad affascinare lo spettatore sarà, però, l’allure di meraviglia che avvolge aneddoti e ricordi resi con maestria dall’attore trentino.
Ad affiancare il duo comico capitanato da Andrea Castelli, sul palco dell’Arena, le note live della musica suonata da Emanuele Dell’Aquila sotto la consulenza registica di Leo Muscato.
Lo spettacolo diventa infie un momento intimo di confidenze tra il palcoscenico e la platea, tra attori e pubblico, per rileggere la storia collettiva attraverso la lente della poesia e dell’umorismo.
Un modo lieve e allegro di scoprire che a rendere speciali la vita umana è il piacere del racconto e dell’affabulazione, reso brioso dallo sguardo stupito di quel bambino che vive e rivive, ricorda e racconta.