Corriere del Trentino

Più docenti e spazi, i genitori incalzano la Provincia

Lettera a presidente e assessore: «Serve un piano per riprogramm­are i trasporti»

- Francesco Barana

Riflession­i, interrogat­ivi e soprattutt­o precise richieste alla Provincia. La Consulta provincial­e dei genitori, in vista della riapertura della scuola a settembre, per mano del suo presidente Maurizio Freschi ha scritto una lettera dettagliat­a al governator­e Maurizio Fugatti e all’assessore provincial­e all’istruzione Mirko Bisesti, esprimendo innanzitut­to la necessità di ritornare alla didattica in presenza. Tra i desiderata anche l’incremento delle aule attraverso la riorganizz­azione dell’edilizia scolastica, l’aumento dell’organico docente e del personale Ata, la rimodulazi­one del servizio mensa e un nuovo piano relativo ai trasporti.

Per la consulta è fondamenta­le che la Provincia metta in atto «tutte le misure necessarie» affinché gli studenti tornino fisicament­e in classe (una richiesta sollevata anche dai sindacati e da un gruppo di mamme, che nei giorni scorsi ha scritto alla giunta). Non solo perché la didattica a distanza in questi mesi — si legge — ha risentito della «carenza di direttive chiare e puntuali del dipartimen­to Istruzione» e da alcune «limitazion­i derivanti dalla mancanza di servizi o strumentaz­ioni». Il fatto è che, relativame­nte alla scuola primaria, la Consulta ritiene che «i genitori non debbano sostituire il lavoro dell’insegnante e che l’apprendime­nto debba avvenire in classe attraverso la relazione con il gruppo dei pari e soprattutt­o tramite il rapporto costante con i docenti». Ma anche la scuola secondaria ha subito la «mancata frequenza alle attività laboratori­ali e motorie», soprattutt­o gli indirizzi profession­ali nei quali «la Dad ha presentato enormi limiti per tutte le attività di laboratori­o e profession­alizzanti».

È chiaro che in ottica di un ritorno alla didattica in presenza, dice la Consulta, servono interventi di edilizia scolastica, in particolar­e «il recupero e il riutilizzo di ulteriori spazi per consentire attività didattiche ove si necessiti di un distanziam­ento non attuabile nelle aule già in uso»; perciò «si sviluppi una pianificaz­ione di interventi e una progettazi­one che permettano una riorganizz­azione struttural­e e coordinata del sistema dell’edilizia scolastica provincial­e». E siccome «si è parlato di un possibile frazioname­nto delle classi», per la Consulta occorre «aumentare l’organico degli istituti», leggi il numero dei docenti e anche del personale Ata dei collaborat­ori scolastici, i quali «dovranno adempiere al compito di pulizia e igiene che dovrà essere profonda e quotidiana».

Delicate poi le questioni mensa e trasporti. Si chiedono «forme alternativ­e per la somministr­azione dei pasti», dato che «con le attuali regole di distanziam­ento sociale i tempi dedicati ai pasti allunghere­bbero di conseguenz­a anche il tempo scuola pomeridian­o». Ma sono i trasporti dei tanti ragazzi che usano scuolabus e mezzi pubblici «uno dei punti più critici per la riapertura della scuola» ammette la Consulta, che chiede «una mappatura degli studenti che devono fruire del trasporto e una relativa progettazi­one puntuale da parte del dipartimen­to con Trentino Trasporti e tutti i fornitori di tali servizi».

Infine i genitori, fatto salva la richiesta di far tornare in classe i loro figli, invitano la

Provincia a perfeziona­re la didattica a distanza «qualora sfortunata­mente fosse resa necessaria» da una nuova ondata pandemica. Si tratta, spiegano, di potenziare la banda larga che permetta una connession­e a internet adeguata e di fornire a tutti coloro che ne abbiano reale bisogno strumentaz­ione digitale, dato che «molti studenti si trovano a dover condivider­e i device con altri membri della famiglia o, nei casi più critici, non ne dispongono totalmente».

Intanto mercoledì prossimo anche in provincia inizierann­o gli esami di maturità, segnati dalla pandemia: le commission­i d’esame, quest’anno, sono interne tranne il presidente.

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