Prg, ecco l’ostruzionismo Duemila emendamenti
In Aula il Piano regolatore: duemila emendamenti pronti. Merler (Civica): «Così non passa»
TRENTO È cominciata ieri — a Palazzo Thun e in via telematica — la «maratona» consiliare che dovrebbe portare nel corso della settimana alla seconda adozione della variante al Piano regolatore generale del Comune di Trento, penultimo atto della consiliatura di Alessandro Andreatta (la prossima settimana tocca all’assestamento di bilancio) congelato nei mesi della pandemia e sul quale pendono 2.073 emendamenti («E se questo Piano rimane così com’è di sicuro non passa» ha annunciato il capogruppo di Civica trentina Andrea Merler).
La discussione generale avviata tra i banchi e la videoconferenza ha fatto venire al pettine i primi nodi, peraltro già palesatisi a marzo, quando il sindaco aveva fatto appena in tempo a presentare la delibera: fra questi la previsione di nuovi edifici residenziali per il co-housing in via 25 aprile tra Melta e Gardolo.
Un’ipotesi inserita, come ha ricordato ieri in Aula il presidente della commissione urbanistica Emanuele Lombardo, in prima adozione lo scorso luglio per superare l’ostacolo dei 797 emendamenti ostruzionistici allora pendenti sulla variante: si accettava di trasformare i 2,3 ettari di terreno agricolo in cambio della cessione al Comune di 15.000 metri quadrati di verde pubblico e della possibilità di destinare le palazzine che verrebbero costruite nel rimanente spazio al cohousing, uno degli obiettivi del piano regolatore.
«Oggi il Comune per avere a disposizione 15.000 metri quadrati destinati a uso pubblico per le esigenze della comunità dovrebbe procedere all’esproprio di terreni sborsando almeno 500 euro al metro quadrato pensando al valore del terreno — chiosa Lombardo — realizzare alloggi per il cohousing, inolmore tre, è stata una richiesta oggetto di molti ordini del giorno di questo consiglio».
Chiede tuttavia di «fare un passo indietro, fermando questa lottizzazione» il consigliere di Futura Marco Ianes, che ricorda il parere negativo dato dalla circoscrizione all’intero Prg lo scorso febbraio a causa di questa previsione. «In discussione non è il concetto di cohousing — sottolinea — ma il tidell’ennesima speculazione edilizia: la cittadinanza ritiene che il cohousing tra anziani e studenti sia poco credibile in quella zona, priva di servizi per i primi e lontana dal circuito universitario e da qualsiasi luogo di animazione per i secondi. Il traffico veicolare, inoltre, è già intenso: inserire un contesto edilizio andrebbe ad aggravarlo ulteriormente». Secondo Ianes «sarebbe stato meglio avviare un processo di condivisione e riprogettazione dell’intero comparto, piuttosto che limitarsi a quei 23.000 metri quadrati».
Una retromarcia che le minoranze di centrodestra non sembrano disposte a fare. Così come sul bacino idrico previsto da Trento Funivie spa in località Cercenari, nella piana delle Viote, anche questo inserito in prima adozione lo scorso luglio per stoppare l’ostruzionismo e poi stralciato a gennaio dalla commissione urbanistica in seguito a quattro osservazioni contrarie pervenute, fra cui una delle Asuc coinvolte che si sono espresse negativamente: «Questo è molto grave – incalza Merler, firmatario di circa 1600 emendamenti, 500 dei quali relativi proprio al reinserimento del bacino nel Prg – se diciamo no all’inserimento sappiamo di fare un grave danno all’economia del Monte Bondone».
Tuttavia, per il consigliere, «il primo peccato originale di questa variante è di non aver considerato tutte le istanze dei concittadini e di non aver dato loro una risposta». Secondo Merler «se questo Piano rimane così com’è, certamente non passa per quanto ci riguarda. Vorremmo trovare un accordo dignitoso, rispettoso delle sensibilità di tutti e che porti a qualche risultato positivo e di sviluppo dell’economia».