Accesso ai rifugi, prenotazione obbligatoria per pernottare
Rifugi, varate le cinque regole di comportamento: prenotazione obbligatoria e distanze
Prenotazione obbligatoria per il pernottamento, mascherina negli spazi comuni. Sono queste le regole per la «vita» nei rifugi nell’estate segnata dalla pandemia. Intanto la Fondazione Dolomiti Unesco chiede coinvolgimento nelle Olimpiadi 2026.
TRENTO La Fondazione Dolomiti Unesco vuole contare di più nel percorso di avvicinamento alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina. «Nel provvedimento varato ad aprile l’ente non è stato preso in considerazione» ammette il presidente della fondazione Mario Tonina, che ieri ha riunito a Trento i rappresentanti delle associazioni della montagna e dei rifugi del Triveneto per fare il punto dell’accoglienza in quota in vista dell’avvio della stagione estiva. Guardando, però, anche all’appuntamento a cinque cerchi del 2026.
Le Olimpiadi
«L’evento olimpico — sottolinea il vicepresidente della Provincia — è una grande opportunità per i nostri territori». Ma finora, ribadisce, a Roma la fondazione che rappresenta le Dolomiti patrimonio dell’umanità non è stata coinvolta. Almeno, non nella legge olimpica varata ad aprile in pieno lockdown. «Non c’è alcuna volontà di escluderci — precisa Tonina — ma crediamo sia importante che la voce della fondazione sia tenuta in considerazione in un appuntamento olimpico che potrà essere all’insegna della sostenibilità». Per questo, i vertici dell’ente scriveranno ai ministri dello sport, dell’ambiente e delle infrastrutture «per far capire — prosegue l’assessore — l’importanza della fondazione, per ricordarne i risultati di questi dieci anni e per tratteggiare i contributi che può dare in un evento di questo tipo». Un evento, avverte Tonina, «al quale sarà fondamentale arrivare preparati per garantire opportunità ai nostri territori, guardando anche oltre il 2026».
La stagione estiva
Ma se l’orizzonte temporale dell’appuntamento olimpico è a lungo raggio, quello della stagione estiva è decisamente più stretto. Anzi, imminente. L’apertura dei rifugi è ormai dietro l’angolo (la data è sempre quella tradizionale del 20 giugno). E in un’estate segnata dal Covid le regole di comportamento saranno centrali per convivere anche in alta quota. Di qui la decisione della fondazione e delle associazioni del territorio — Alpenverein, Cai Alto Adige, Cai Friuli Venezia Giulia, Cai Veneto, Sat, Rifugi alpini Südtirol, Associazione rifugi del Trentino e Associazione gestori rifugi alpini del Veneto — di fissare in cinque semplici regole le misure cardine della vita nei 66 rifugi delle Dolomiti Unesco. Nel dettaglio: è obbligatoria la prenotazione nei rifugi per il pernottamento e consigliata per i pasti; è necessario l’uso di mascherine e gel igienizzanti nelle aree comuni, così come il distanziamento «secondo le disposizioni vigenti». Ancora: è necessario portare con sé ciabatte e asciugamano e chiedere al rifugista, prima di mettersi in marcia, cosa serve per il pernottamento (è comunque sempre consigliato portarsi il proprio sacco a pelo). «Sono regole semplici e di buonsenso» assicura la direttrice della fondazione Marcella Morandini. Regole, aggiunge, che nelle prossime settimane saranno diffuse in italiano, tedesco e inglese. E che rappresentano un punto di contatto necessario — è la posizione dei rappresentanti dei rifugi — per cercare di fare ordine in «regole che spesso sono diverse a seconda delle regioni». Ora lo sguardo è ai turisti. E al sole: «Siamo ottimisti — abbozza Ezio Alimonta, gestore dell’omonimo rifugio in Brenta — ma speriamo che il tempo ci aiuti».
Tonina Questo evento è una grande opportunità per i nostri territori