Il Pd sceglie la nuova guida: è Sara Ferrari
Il partito si era preso qualche giorno di tempo, per capire se ci potesse essere qualche ripensamento. Ma il fine settimana non ha cambiato le posizioni. E ieri Giorgio Tonini ha ribadito ai colleghi di gruppo quanto aveva già espresso nei giorni scorsi: le sue dimissioni da capogruppo provinciale e regionale del Pd erano «irrevocabili» la scorsa settimana. E lo sono rimaste anche questa.
Nessun dietrofront: le fatiche sfociate nella mail inviata ai consiglieri dem all’indomani dell’assemblea delle minoranze sul caso Kaswalder sono rimaste ben impresse nella mente dell’ormai ex capogruppo. Non lasciando margini per una «trattativa».
Di qui la necessità di trovare una nuova guida del gruppo provinciale e regionale. Con alternative limitate e con tante resistenze per un ruolo che, negli anni, si è dimostrato decisamente ostico. Esclusi Tonini ed Alessandro Olivi (vicepresidente del consiglio provinciale), i nomi sul tavolo sono rimasti tre: l’ex assessore Luca Zeni, Alessio Manica (capogruppo nella scorsa legislatura) e l’ex assessora Sara Ferrari, l’unica a non aver ancora svolto il ruolo di capogruppo. E i consiglieri hanno indicato proprio quest’ultima, all’unanimità, come prossima guida.
Sarà lei, dunque, a dover portare avanti la linea del Pd nella delicata partita delle dimissioni (finora chieste ma rimaste lettera morta) del presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder dopo la sentenza che considera illegittimo il licenziamento del suo ex segretario particolare Walter Pruner (una operazione che rischia di costare al consiglio provinciale oltre 200.000 euro). Una vicenda che si è rivelata più complicata del previsto e che ora dovrà procedere con le ulteriori azioni prospettate: è stata annunciata (dal Pd, ma anche dal Patt) una mozione di sfiducia nei confronti di Kaswalder, mentre la proposta (sostenuta con forza soprattutto da Tonini) delle dimissioni della componente di minoranza dell’ufficio di presidenza ha di fatto messo in luce le divisioni all’interno dell’opposizione consiliare.