Corriere del Trentino

Prove di (ritrovata) unità nell’alleanza di centrodest­ra De Bertoldi: qualcosa si muove

- Di Donatello Baldo

TRENTO Nell’intervista di domenica sul Corriere del Trentino Giorgia Meloni è stata chiara: «Per vincere il centrodest­ra dev’essere unito, deve coinvolger­e tutti». Un principio condiviso anche dal segretario della Lega Mirko Bisesti. Ma anche un monito: nel capoluogo il centrodest­ra ha perso qualche pezzo e la presidente di Fratelli d’Italia sembra chiedere di fare uno sforzo per riportare tutti in squadra: «La filosofia è sempre e in ogni caso all’insegna dell’unitarietà, e sono stato il primo ad adoperarmi in questa direzione. Ma si fanno i conti con la realtà, e non sempre si riesce».

Bisesti ammette che «il centrodest­ra vince quando è unito», ma la logica conseguenz­a sul possibile risultato di un centrodest­ra cittadino diviso non la considera: «No, non è così automatico. Ma è un dato di fatto che uniti si vince, lo si è visto in tutte le ultime competizio­ni elettorali».

A Trento mancano all’appello Agire per il Trentino che con tutta probabilit­à sosterrà Marcello Carli e Progetto Trentino che è già in coalizione con Silvia Zanetti: «Da segretario della Lega, il partito più grande della coalizione che sostiene Alessandro Baracetti, e quindi la forza che ha l’onere di coordinare tutti, ho fatto di tutto per costruire una coalizione unita. Mi sono speso fino all’ultimo per questo obiettivo, aperto nei confronti di chiunque avesse voglia di mettersi in gioco. Ma l’unità non la si impone», osserva Bisesti.

Più di così, insomma, era difficile. «Io lo sforzo per tedo nere tutti assieme l’ho fatto, anche quando in molti mi dicevano di non perdere troppo tempo con questo o con quello che non voleva più starci. Ma per principio, e fino all’ultimo giorno, la spinta verso l’unità c’è sempre».

«Quando ho letto l’intervista a Giorgia Meloni mi si è aperto il cuore». Andrea de Bertoldi, senatore di Fratelli d’Italia, ci spera ancora nell’unità: «Io e la presidente del mio partito abbiamo la stessa opinione, ha usato le parole esatte che avrei usato io. Cre— aggiunge de Bertoldi – che ci sia ancora margine per provare a raggruppar­e tutte le anime del centrodest­ra».

Una necessità politica ma anche «pratica»: «Semplifich­erebbe il quadro politico. Da una parte i valori di un centrosini­stra che candida un ex sindacalis­ta e dall’altra valori completame­nte diversi». De Bertoldi ne è convinto: «Anche Bisesti la pensa come me e posso dire che qualcosa di interessan­te bolle in pentola». C’è insomma un tentativo di «ricomposiz­ione»: «La possibilit­à è fondata, ma di più non dico».

«Unitario» è anche Claudio Cia, leader di Agire per il Trentino, movimento che però non è più a sostegno del centrodest­ra: «Abbiamo sempre lavorato per l’unità. Eravamo unitari su Maurizio Fugatti ancor prima che la Lega si esprimesse sul suo nome come candidato alla carica di governator­e. Siamo stati unitari anche per le elezioni comunali, quando con la mia candidatur­a a sindaco nel 2015 ero riuscito a mettere d’accordo tutti dopo decenni di divisioni».

Ma questa volta l’unità si è infranta: «Non per colpa nostra — precisa Cia — perché vorrei sottolinea­re che siamo stati cacciati, non è che ce ne siamo andati noi sbattendo la porta».

Tornare indietro non è semplice: «Non sono il proprietar­io di Agire. Ci sono un coordiname­nto provincial­e, un coordiname­nto comunale, e agiscono in libertà e democrazia». Ma tutto è possibile: «In linea di principio sono d’accordo con Giorgia Meloni, solo uniti si vince».

Bisesti (Lega)

«Per principio, e fino all’ultimo giorno, la spinta verso l’unità c’è sempre e resta»

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