Senza fissa dimora, potenziati i servizi fino alla fine di luglio
Rsa, il Covid rinvia anche i lavori Manutenzioni spostate al 2024
Il Covid 19 continua a pesare sulle case di riposo trentine. Dopo il drammatico bilancio in termini di contagi e di decessi, ora le Rsa devono mettere in conto anche una riduzione (seppur temporanea) delle risorse a disposizione per investimenti sulle strutture: in sostanza, visto il calo del bilancio provinciale a seguito della pandemia, alcuni interventi previsti per quest’anno e per il prossimo anno dovranno essere riprogrammati non prima del 2024.
La riorganizzazione viene definita in un documento firmato in questi giorni dal dirigente del Servizio politiche sanitarie Andrea Maria Anselmo. Il quale, partendo dal «Piano degli investimenti per le Rsa e per le altre strutture socio sanitarie per la XV legislatura» approvato a ottobre 2018, ricorda gli impegni distribuiti sulla base delle disponibilità di bilancio. Impegni che, prosegue il dirigente, il Covid ha rivoluzionato, visto che la pandemia ha portato con sé una «drastica riduzione delle risorse provinciali disponibili rispetto ai volumi attualmente autorizzati sul bilancio 2020-2022». Di qui il cambio dei piani: «Si rende ora necessario effettuare le opportune verifiche anche con le Apsp beneficiarie dei contributi, rimodulare alcuni impegni e le relative prenotazioni degli esercizi 2020 e 2021, spostandoli sull’esercizio 2024 che trova opportuna disponibilità, compatibilmente con le presunte date di avvio e di spendibilità». Slittano di tre anni, secondo il documento elaborato dal servizio, i contributi per le case di riposo Ubaldo Campagnola di Avio (141.499 euro), Giudicarie esteriori di Bleggio
Superiore (784.440 euro), Giovanni Endrizzi di Lavis (1.300.000 euro), Giacomo Cis di Ledro (285.000 euro), Padre Odone Nicolini di Pieve di Bono-Prezzo (210.731 euro), Piccolo spedale di Pieve Tesino (1.300.000 euro) e Civica di Trento (3.998.332 euro).
E sempre a causa del Covid il Tavolo inclusione (al quale partecipano tra gli altri la Provincia e i rappresentanti dei Comuni di Trento e Rovereto) ha deciso di potenziare a partire dall’8 giugno (e fino al 21 luglio) il sistema di servizi rivolto alle persone senza fissa dimora: una scelta maturata anche a seguito dell’aumento di richieste conseguente alla pandemia. Nel dettaglio, la rimodulazione dei servizi prevede innanzitutto l’aumento dell’orario di apertura delle strutture notturne, in modo da offrire alle persone senza fissa dimora anche accoglienza mattutina e pasti, evitando così la possibilità che si verifichino assembramenti a ridosso dei servizi diurni. Per quanto riguarda questi ultimi, si prevede un potenziamento nell’offerta di spazi di accoglienza e del servizio di guardaroba.
Ancora, sarà ampliato il numero di posti letto per l’accoglienza notturna e verranno messi a disposizione dei posti per l’accoglienza temporanea di persone sintomatiche al coronavirus in attesa di poter effettuare il tampone.