Corriere del Trentino

Urta i fili dell’alta tensione Pescatore muore fulminato

Tragedia a Ossana, il titolare della pizzeria «Al Sole» di Mezzana non ce l’ha fatta

- Di T. di Giannanton­io

Un pizzaiolo di Mezzana con l’hobby della pesca è morto ieri folgorato.

TRENTO Lo stavano aspettando in pizzeria a Mezzana, nella sua pizzeria «Al Sole». Prima di affrontare la serata lavorativa, ieri pomeriggio, era andato nel vicino paese di Ossana per andare a pescare sul torrente Vermiglian­a. Ma attorno alle 18, proprio mentre il ristorante iniziava ad aprire le porte, uno dei suoi ultimi lanci si è rivelato fatale: la canna da pesca ha toccato i cavi della linea elettrica e per Dajko Bardosh, 52 anni, originario dell’Albania, non c’è stato nulla da fare. L’uomo, che viveva in val di Sole da circa quindici anni con la famiglia, è rimasto fulminato ed è morto sul colpo.

Pochi anni dopo che era arrivato in Trentino, Dajko Bardosh si era iscritto subito all’associazio­ne sportiva pescatori solandri e aveva preso in gestione l’unica pizzeria presente a Mezzana. In valle era molto conosciuto, sia per il ristorante, ma anche perché era padre di una famiglia numerosa, con tre figlie, la più piccola ha dieci anni. «È una tragedia — dice il sindaco di Mezzana, Giacomo Redolfi — Era una padre di famiglia che si è sempre dato da fare, una persona onesta ed educata. Era un esempio incredibil­e di integrazio­ne, tutta la comunità è sgomenta».

Sgomento per una morte avvenuta all’improvviso, in modo fortuito. Il cinquantad­uenne si trovava a Ossana, nelle vicinanze del punto di confluenza tra il torrente Vermiglian­a e torrente Noce. Era da solo sul prato e si stava godendo la pesca. Non era la prima volta che andava a pescare sul Vermiglian­a. Conosceva quel posto e probabilme­nte sapeva anche che quel tratto era attraversa­to da un cavo di corrente elettrica. Ma in uno dei suoi ultimi lanci non ha calcolato bene la distanza e la sua canna da pesca è andata a finire sul filo della linea elettrica di alta tensione, da 135.000 volt. La canna, lunga tra gli 8 e 10 metri, in fibra di carbonio, ha funto da conduttore di elettricit­à, e di morte.

In zona, anche nel centro abitato di Ossana, si è sentito uno scoppio fortissimo. A chiamare i soccorsi è stato un passante che in quel momento stava passeggian­do vicino al torrente e che ha provato a rianimare il cinquantad­uenne. Il suo, così come quello dei sanitari, è stato però solo un vano tentativo. Dajko Bardosh era già morto.

«Era davvero una brava persona e un gran lavoratore — ricorda Alberto Zanella, segretario della federazion­e pescatori trentini — Già due anni fa abbiamo avuto un incontro con la Stet, il gestore della linea elettrica, per richiedere la tabellazio­ne di tutti gli attraversa­menti sui fiumi di linee elettriche potenzialm­ente pericolose come questa, in particolar­e quelle sotto i quindici metri. Ma non abbiamo mai avuto risposte ufficiali».

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(Bertolini) Ossana Il corpo del pescatore
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Imprendito­re Dajko Bardosh, 52 anni, era titolare della pizzeria «Al Sole» di Mezzana

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