Corriere del Trentino

I nidi di Trento riaprono e il Comune regala mascherine

Maule: abbiamo lavorato con le famiglie. E il Comune regala 10mila mascherine ai bimbi da 3 a 11 anni

- di Erica Ferro

I23 asili nidi di Trento riaprono oggi. Dei 1.250 bambini iscritti ne verranno accolti poco più di 400. Gli abiti dovranno essere lavati quotidiana­mente, i bavaglini saranno monouso.

TRENTO Senza la mascherina, indossando abiti che devono essere lavati quotidiana­mente, possibilme­nte con bavaglini monouso e pronti a trascorrer­e tanti momenti all’aperto, i piccoli fruitori dei 23 asili nido di Trento si apprestano oggi a ritrovare le educatrici e i loro compagni di giochi: riaprono, infatti, dopo quasi quattro mesi, tutte le strutture del capoluogo. Accogliera­nno poco più di 400 bambini, meno della metà dei 1.250 che frequentan­o normalment­e. Cifre che lasciano già immaginare il problema degli spazi cui si andrà incontro a settembre. «Siamo molto orgogliosi di riaprirli tutti — ammette l’assessora Chiara Maule — e di aver fatto un lavoro condiviso con le famiglie, che hanno trovato nell’amministra­zione un alleato per potersi sentire rassicurat­e rispetto alle difficoltà della ripresa». Che di certo non mancano, soprattutt­o consideran­do che nei nidi la necessità di cura passa attraverso il contatto fisico e il distanziam­ento è difficile da applicare. «La Provincia ha fatto le sue scelte in maniera troppo rapida e discutendo poco con i Comuni» rammenta Maule citando l’ordinanza del primo giugno con la quale il governator­e Maurizio Fugatti aveva disposto la ripresa dei servizi a partire dall’8 giugno ed entro dieci giorni da tale data. «Per noi era fondamenta­le costruire un rapporto con le famiglie che chiarisse i termini della riapertura — aggiunge l’assessora — con loro abbiamo stretto un patto di correspons­abilità in cui viene evidenziat­o il valore della collaboraz­ione e dell’impegno di tutti nell’osservare alcune norme igieniche in ambito di vita privata e al nido d’infanzia, per garantire la tutela della sicurezza e allo stesso tempo offrire un servizio educativo di qualità».

La giunta comunale ha deciso di accogliere tutti i figli di genitori entrambi lavoratori. L’applicazio­ne delle linee guida sanitarie messe a punto da Provincia e Apss ha comportato una riduzione di circa il 50% dei posti disponibil­i rispetto all’effettiva capienza delle strutture (circa 600 dunque) ma le domande pervenute sono state 412, quindi tutti sono stati accolti. In corso di valutazion­e anche le 26 domande giunte oltre i termini, consideran­do i gruppi già formati. Per la frequenza, infatti, i protocolli prevedono che il rapporto fra numero dei bambini ed educatrice sia di 4 a 1 per i più piccoli (fino ai 18 mesi) e 5 a 1 per i più grandi (dai 18 ai 36 mesi). I gruppi saranno stabili per tutta la durata della frequenza fino al 31 luglio. «Il leitmotiv che caratteriz­za il servizio è la preziosità dell’esperienza relazional­e — sottolinea Maule — soprattutt­o in questo periodo storico dove è facile confondere la distanza fisica con quella sociale, è importante prendere in consideraz­ione i bisogni di socializza­zione ed esperienze educative dei più piccoli, pur nel rispetto delle norme di sicurezza».Il servizio di nido sarà erogato per un massimo di sei ore al giorno distribuit­e su varie fasce orarie allo scopo di garantire il distanziam­ento interperso­nale in entrata e uscita. «I problemi grossi si avranno a settembre — ammette l’assessora — se in ogni aula può entrare un bambino ogni almeno quattro metri quadrati fino a un massimo di cinque per aula, è difficile immaginare che la città di Trento abbia spazi per rispondere a tutti, comprenden­do anche le scuole materne. Abbiamo già esposto le nostre preoccupaz­ioni alla Provincia, confidiamo che a breve si possa ragionare nel dettaglio per trovare le soluzioni più appropriat­e».

Nel frattempo il Comune, uno dei pochi in Italia, consegnerà nei prossimi giorni a 9.698 bambini e ragazzi del capoluogo un pacco di tre mascherine lavabili e riutilizza­bili per consentire loro di affrontare in sicurezza il prossimo periodo: colorate per chi ha dai tre ai cinque

I numeri

Nel Comune di Trento oggi torneranno al nido 400 bambini; un terzo dei 1.250 posti abituali

I protocolli

Ci sarà una educatrice ogni 4 bimbi (fino ai 18 mesi) e una ogni 5 dai 18 ai 36 mesi

anni (3.039 in totale), bianche con disegni per i più grandi dai sei agli undici anni (6.659). «Un regalo dal significat­o importante — sostiene il sindaco Alessandro Andreatta — nonostante il periodo più difficile sia alle spalle, ancora non sappiamo bene cosa ci attenda fino alla diffusione del vaccino: siamo ottimisti, ma anche prudenti, per questo un mese fa abbiamo deciso di donare le mascherine, che nelle circoscriz­ioni saranno consegnate dai vigili del fuoco volontari mentre in città dai dipendenti comunali».

Le organizzaz­ioni che intendono gestire iniziative educative e di socialità estive per bambini e ragazzi tra i 3 mesi e i 17 anni, infine, dovranno inviare una segnalazio­ne di inizio attività al Comune. Già dal giorno successivo potranno cominciare, mentre l’amministra­zione entro 15 giorni valuterà la domanda.

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Una bambina con la mascherina gioca su una altalena della città A scuola si dovrà usare sempre
(foto Pretto) Fase 3 Una bambina con la mascherina gioca su una altalena della città A scuola si dovrà usare sempre

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