Elezioni, sale l’ipotesi election day Approvata la finestra per il voto
Il Consiglio regionale
TRENTO ha approvato ieri il disegno di legge «elettorale» che fissa la nuova finestra in cui si potranno tenere le elezioni comunali: dal 1 settembre al 15 dicembre (40 favorevoli, 12 astenuti). Deciderà poi il presidente Arno Kompatscher, di concetto con il vicepresidente Maurizio Fugatti, la data in cui si svolgerà la consultazione, anche se ormai è certo che si andrà verso un election day nazionale il 20 e 21 settembre, accorpando alle amministrative anche il referendum sul taglio dei parlamentari.
«Saranno i presidenti delle due Province, in accordo, a scegliere la data delle elezioni — ha spiegato infatti Kompatscher all’assemblea regionale — tenendo conto delle necessità sanitarie, della necessità di garantire la massima partecipazione e di quella della razionalizzazione dei costi». Troppo tardi in autunno inoltrato (come vorrebbe il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì), è infatti possibile una seconda ondata del virus; ma troppo presto, a inizio settembre (come vorrebbe invece l’Svp), la campagna elettorale inizierebbe in agosto. E sui costi, dovendo votare anche per il referendum, non sembra possibile prevedere due distinte votazioni che oltre a richiamare gli elettori alle urne per tre volte (considerando anche l’eventuale ballottaggio) porterebbe a un dispendio considerato «inopportuno». In linea di principio, Kompatscher potrebbe scegliere la data in autonomia, ed è lui stesso che lo ricorda: «Indipendentemente da quello che sarà deciso per il referendum, la legge prevede che possiamo scegliere anche quella data, ma potrebbe essere anche un’altra in base ai criteri che ho detto», quelli di partecipazione, sicurezza e contenimento dei costi.
«Nel caso si dovesse seguire la via dell’accorpamento al referendum — commenta l’assessore regionale agli Enti locali Claudio Cia — andando quindi al voto il 20 settembre, i tempi previsti dalla disciplina ordinaria imporrebbero una finestra temporale per il deposito delle liste dei candidati che ricadrebbe tra il 14 e il 18 agosto». Per ovviare a questo è stato accolto un emendamento che anticipa la finestra dall’8 e l’11 agosto, evitando quindi il Ferragosto: «Inoltre — evidenzia l’assessore — è fatta salva la validità delle operazioni elettorali preparatorie già compiute in vista del turno elettorale previsto per il 3 maggio».
Accolto dall’Aula un altro emendamento trasversale: primo firmatario il verde altoatesino Riccardo Dello Sbarba ma sostenuto dallo stesso assessore Cia – che prevede la riduzione a un terzo del numero minimo di sottoscrizioni richiesto per la presentazione di una lista: da 200 a 67 per i Comuni con più di 40.000 abitanti, a scalare fino al minimo di 7 firme minime necessarie per i Comuni con meno di 2.000 abitanti. Ma è invece stato respinto quello «soppressivo» del comma che dà al presidente della giunta regionale la facoltà di un rinvio di ulteriori sei mesi nel caso di una nuova emergenza sanitaria. Respinti anche gli emendamenti e gli ordini del giorno a firma del 5 Stelle Alex Marini per l’introduzione nella legge elettorale del voto per corrispondenza e di altre innovazioni per favorire la partecipazione degli elettori.
Presidente Valuteremo l’emergenza sanitaria e il costo del voto