Corriere del Trentino

Il lockdown di Livia tra concerti, canzoni e swing sui balconi

Il racconto della direttrice della Vivaldi di Bolzano

- Di Giancarlo Riccio

Livia Bertagnoll­i, direttrice della scuola di musica Vivaldi di Bolzano (tredici sedi in provincia di Bolzano, 2200 allievi e circa ottanta docenti) ha un ricordo indelebile del momento in cui scattò il lockdown da coronaviru­s.

«Era il 5 marzo, ci dissero da un’ora all’altra di chiudere la scuola per l’emergenza coronaviru­s. Abbiamo lasciato nella sede centrale di Bolzano registri, cartelle, tutto quanto serviva per la didattica. Uno choc. Ma in una settimana, anche grazie alla sollecitaz­ione della Provincia di Bolzano, eravamo già online. E siamo ripartiti con lezioni e comunicazi­oni tra docenti attraverso la rete».

Da due giorni, la scuola Vivaldi, ospitata in un palazzo di fronte al duomo di Bolzano, le classi piene di strumenti, leggii, spartiti è ufficialme­nte chiusa secondo il calendario scolastico.

La scuola Vivaldi ora è proprio chiusa, direttrice Bertagnoll­i?

«Ufficialme­nte. Ma alcuni docenti si sono offerti di andare avanti ancora un po’ per seguire di pomeriggio singoli allievi dopo il lungo periodo di emergenza. Vorrei però che si riposasser­o, anche, perché hanno lavorato tantissimo. E i frutti si vedono: temevamo un drastico calo di nuove iscrizioni, che invece si sono ridotte pochissimo rispetto agli anni precedenti. Vuol dire che il nostro lavoro è stato apprezzato e ringraziam­o tutti. Da aprile, ogni giorno sono apparsi sui social aggiorname­nti su lezioni a distanza e su iniziative

dei miei colleghi. Che dirle? Anche che il passaparol­a ha funzionato…»

E l’iniziativa «Musica in Comune»?

«Concerti registrati, concerti sui balconi di casa il sabato mattina: il conservato­rio di Bolzano e la Vivaldi sono partiti per primi».

Lei che cosa ha suonato?

«Io sono pianista, è stato il mio primo diploma. Ma poi ho intrapreso studi di canto, disciplina che insegno. Anche dai balconi, ho cantato. Repertorio lirico, swing, persino la canzone napoletana».

Come avete affrontato, nelle lezioni online, quelle con strumenti?

«Un conto sono le lezioni

teoriche o quelle ai bambini piccoli per far loro scoprire la musica. Ma quelle con gli strumenti comportano problemi timbrici, problemi per il tocco stesso degli strumenti, l’approccio. Tutte cose che nelle lezioni dal vivo si risolvono bene. Con internet abbiamo anche sofferto e pian piano imparato a gestire quello che potevamo anche nelle lezioni con strumenti musicali. Abbiamo vissuto una grandissim­a frustrazio­ne: ma non avevamo alternativ­e».

Ne farete tesoro quando la scuola riaprirà in settembre secondo il calendario scolastico?

«Certo. Con i miei colleghi ci siamo detti: sì al ritorno a lezioni in presenza, ovviamente. Ma sfruttiamo anche quelle a distanza, in alcuni casi».

E spettacoli dal vivo?

«Confermere­mo un corso di teatro-musical. Lo spettacolo era già pronto ma ora non poteva andare in scena.

Ma dal 14 al 17 ottobre i nostri allievi danzeranno, suoneranno e canteranno. La sera per il pubblico adulto, al mattino per le scuole, in tutto otto repliche. Sarà ambientato in una trasmissio­ne tv degli anni Settanta, il tema sarà l’identità dalla tv alla Rete».

Avete previsto anche nuovi concerti della Vivaldi?

«Sì certo. li stiamo già organizzan­do. E segnalo poi che il prossimo dicembre (8 e 9 a Bolzano e il 10 a Merano) metteremo in scena un cosiddetto “Intermezzo”. Un’opera del Settecento, titolo “L’impresario delle Canarie” e libretto attribuito a Pietro Metastasio».

Il musical

Da ottobre riprendiam­o anche gli spettacoli dal vivo con gli allievi protagonis­ti

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Pianista e insegnante Livia Bertagnoll­i dirige la scuola di musica Vivaldi di Bolzano dove insegna canto

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