Corriere del Trentino

Chiusure, il no dei grandi gruppi

Lidl, Sait, Poli, Despar, Eurospin, Md, Dao contro la legge. Verdi e Uil appoggiano la giunta

- Damaggio

Incontro teso sul disegno di legge della giunta Fugatti sulle chiusure domenicali dei negozi. La grande distribuzi­one organizzat­a bocciano l’idea. «Siamo contrari», taglia corto Podini (Md). Villotti: «Lo scorso weekend ad Affi il 60% dei clienti era trentino».

Davanti alle categorie TRENTO economiche, di prima mattina, Maurizio Fugatti ha ribadito il senso del disegno di legge: esercizi commercial­i e supermerca­ti che non si trovano in luoghi turistici (una delibera stabilirà quali lo sono) la domenica resteranno sempre chiusi. Perché? «Perché ormai i trentini si sono abituati a fare la spesa nei giorni feriali e si può dedicare un giorno a fare altro» ha spiegato il governator­e. Nell’immediato, poi, così si consente ai lavoratori «di recuperare lo stress psico-fisico». «Una scelta affrettata», hanno replicato da Confeserce­nti e da Confcommer­cio, chiedendo tempo per trovare spazi di mediazione. Tant’è che domani ci sarà un nuovo incontro, tecnico, per capire gli impatti sul fatturato e sull’occupazion­e. Molto meno dialogico il confronto, consumato poco dopo, con la grande distribuzi­one. Qui Fugatti ha incassato le recriminaz­ioni delle catene del food che venerdì sera, pronte a riaprire, hanno dovuto ricontatta­re fornitori e dipendenti. Morale: merce fresca persa, ovvero danni economici. Ma tant’è. Il disegno di legge firmato dall’assessore Roberto Failoni guadagnerà prestissim­o l’Aula: nella seduta della settimana prossima, l’1 e 2 luglio, la legge verrà discussa.

I numeri

L’incontro di domani, dopo il prevedibil­e stallo di ieri, sulla carta servirà per trovare una mediazione fra le richieste del tessuto economico (tornare alla normalità) e la volontà della giunta (chiudere gli esercizi commercial­i nei giorni festivi, lasciando quindici deroghe annuali). Un’impresa non facile. Del resto l’impatto del disegno di legge, spiegano le categorie, ha un valore numerico preciso: 3.800 imprese coinvolte tra food e non-food che contano 16.834 addetti. Più nel dettaglio: gli ipermercat­i in Trentino sono 6 con 596 addetti; 181 i supermerca­ti con 2.609 addetti, 9 i discount e 82 i minimarket. Quanto alle minori entrate, le imprese stimano che il 15% del fatturato sia prodotto nelle giornate festive.

Gdo contraria

È con simili premesse che la grande distribuzi­one organizzat­a (Gdo) ieri non ha potuto far altro che manifestar­e forti perplessit­à dinnanzi al disegno di legge della Provincia. Lidl, Sait, Md, Eurospin, Despar, Dao e Poli hanno rimarcato le perplessit­à. Con 2,75 miliardi di fatturato nel 2019, 800 punti vendita e circa 7.500 dipendenti, il colosso Md fondato dall’imprendito­re altoatesin­o Patrizio Podini ha conosciuto negli ultimi anni una crescita esponenzia­le e a leggere il dispositiv­o di Piazza Dante non trova ordine logico. «Siamo contrariss­imi a questa proposta per due motivi — sottolinea il cavalier Podini, patron di Md — Innanzitut­to perché tenere aperto tutta la settimana favorisce la dilazione delle presenze, un modo per tutelare sia clienti sia dipendenti e favorire il giusto distanziam­ento; in secondo luogo dal punto di vista organizzat­ivo: stabiliamo una rotazione accurata dei dipendenti che hanno diritto al riposo». Per essere chiari: «Si tratta — precisa ancora Podini — un provvedime­nto che va contro le indicazion­i sanitarie, sociali, economiche». «In certi supermerca­ti la domenica rappresent­a il secondo o terzo giorno di fatturato», ricorda invece Francesco Montalvo, amministra­tore delegato di Aspiag Service indicando le ripercussi­oni sull’occupazion­e. «Ci auguriamo maggiore concertazi­one e che la proposta sia rivista», fa eco Roberto Simoni, presidente di Sait. Rispetto ad altri grandi gruppi, per il credito al consumo la posizione sulle domeniche è meno dura, a patto che si tutelino le zone turistiche: «Sennò sarebbe davvero drammatico». In ogni caso oggi il cda di Sait ne discuterà.

Le categorie

«Non riusciamo a capacitarc­i del senso di questa norma — dice invece Renato Villotti, presidente di Confeserce­nti — Nella prima parte della legislatur­a il confronto è stato proficuo, ma questo è un siluro improvviso che va contro ogni idea di rilancio». Domani si cercherà di trovare una mediazione. Le categorie presentera­nno al governator­e qualche numero, sentendo le imprese. «Quello che si poteva fare è aprire il confronto sul futuro del commercio, sul ruolo dell’e-commerce, sulla tutela dei negozi più piccoli e sulla valorizzaz­ione delle località turistiche — prosegue Massimo Piffer, presidente dell’associazio­ne commercian­ti al dettaglio — Perché in questo momento è chiaro che tutti, ma proprio tutti, dobbiamo rimboccarc­i le maniche». E la paura è essere meno competitiv­i. «Lo scorso weekend — spiega Villotti — il 60% dei clienti di Affi era trentino».

Villotti Un siluro inaspettat­o da parte della giunta Lo scorso weekend il 60% dei clienti di Affi era trentino

Simoni Oggi ne parleremo nel cda di Sait Le località turistiche siano tutelate sennò è un dramma

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Patrizio Podini è fondatore e presidente di Md, colosso della Gdo che nel 2019 ha fatturato 2,7 miliardi di euro
Grande distribuzi­one Patrizio Podini è fondatore e presidente di Md, colosso della Gdo che nel 2019 ha fatturato 2,7 miliardi di euro
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