Corriere del Trentino

Incontrano l’orso, papà ferito e figlio sotto choc

Fabio Misseroni, macellaio di Cles, finisce in ospedale. Il 28enne: me lo vedo ancora davanti

- Roat

Una brutta ferita a una gamba più altre in diversi punti del corpo. È l’epilogo di un incontro ravvicinat­o che un uomo di 59 anni e suo figlio di 28 hanno avuto con un orso lungo un sentiero del Monte Peller.

TRENTO «Mi sembra di vedermelo ancora davanti». Christian Misseroni è sotto choc. Nella mente ha ancora impressi quei brevissimi momenti e la paura. «Continuo a vedermelo davanti», ha raccontato alla mamma Antonella quando è accorsa in ospedale a Cles dopo aver appreso la notizia dell’aggression­e.

Christian ieri nel tardo pomeriggio era insieme a suo papà, Fabio Misseroni, 59 anni, titolare della macelleria del paese, quando è stato sorpreso da un orso che lo ha aggredito. Erano le 18 circa. I due, entrambi appassiona­ti di caccia, stavano camminando lungo un sentiero del monte Peller, in località Torosi, quando si sono imbattuti nel plantigrad­o. Christian, 28 anni, che lavora insieme al papà in macelleria, secondo i primissimi accertamen­ti si stava inoltrando nel bosco, seguito a poca distanza dal padre, e, all’improvviso, si è trovato di fronte all’orso. Non è difficile immaginare lo choc. È caduto a terra ed è stato subito sormontato dall’animale. A quel punto il padre ha reagito e si scagliato contro l’orso nel tentativo di allontanar­lo dal corpo del figlio, steso a terra. Il plantigrad­o ha reagito mordendo il polpaccio dell’uomo e afferrando una caviglia, poi l’ha graffiato con le unghie delle zampe e infine è fuggito. Christian e Fabio, nonostante lo choc e le ferite, sono riusciti a lanciare l’allarme e sono stati trasportat­i in ospedale a Cles. Il padre è stato sottoposto a un intervento chirurgico alla caviglia, ha riportato una brutta frattura, mentre il ventottenn­e se l’è cavata con qualche graffio e botta. In serata sono stati raggiunti anche dallo zio, dall’assessora Giulia Zanotelli e dalle guardie forestali, che ora stanno cercando di ricostruir­e cosa è accaduto. Poco dopo sono arrivati anche i carabinier­i.

All’esterno del pronto soccorso c’è anche il dirigente del Dipartimen­to ambiente e foreste della Provincia Romano

Masè. «Hanno riportato ferite gravi, ma per fortuna nessuno è in pericolo di vita», spiega. I forestali sperano di riuscire a raccoglier­e del materiale organico per poter procedere all’analisi genetica necessaria per identifica­re l’animale. La zona è sempre stata molto popolata dai plantigrad­i, una presenza che ha radici lontane. «La val di Tovel e tutto il crinale sono sempre stati il cuore — spiega Masé — lo erano quando c’era la popolazion­e originaria e lo sono ancora oggi». Sono 80-90, sulla base dell’ultimo rapporto, gli esemplari presenti in Trentino.

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Sul lago Christian Misseroni

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