Il Levico andrà fino in fondo «Se la giustizia ci darà torto è forte l’ipotesi ripescaggio»
Le strade che potrebbero riportare in serie D il Levico sono due: ricorso alla giustizia ordinaria e ripescaggio. In casa gialloblù nessuno ha ancora digerito la retrocessione d’ufficio imposta dalla Lega nazionale dilettanti alle ultime quattro di ogni girone della quarta serie nonostante mancassero ancora 11 giornate al termine della stagione regolare. «Siamo in attesa del responso del Collegio di garanzia del Coni anche se non c’è grande ottimismo visto che il ricorso presentato dalle formazioni di Lega Pro che si trovano nella nostra stessa situazione non è stato accettato — commenta Marco Melone, direttore generale del Levico —. Detto ciò non abbiamo alcuna intenzione di fermarci e come annunciato presenteremo le nostre ragioni al Tar e infine, qualora, dovesse servire al Consiglio di Stato».
Delle 31 società su 36 che inizialmente si erano unite per far fronte comune contro il mancato riconoscimento del titolo sportivo ne sono rimaste in ballo 19: «Sapevamo che il gruppo si sarebbe assottigliato ma comunque l’unione c’è e non è da sottovalutare — riprende il dirigente gialloblù —. Entro la fine di luglio l’iter dovrebbe terminare e capiremo qualcosa di più».
Il Levico potrebbe comunque presentarsi ai nastri di partenza della serie D grazie al ripescaggio: «Sicuramente è una novità positiva, pensavamo non ci sarebbe stata concessa questa chance dato che l’avevamo già sfruttata due stagioni fa ma hanno cambiato la regola. Nell’ipotetica classifica siamo al settimo posto, un’ottima posizione visto le difficoltà economiche e organizzativa che tanti club stanno attraversando».
Sul fronte del calcio giocato Claudio Rastelli, subentrato a febbraio al posto di Roberto Cortese, è stato confermato ufficialmente a prescindere da quella che sarà la categoria. Anche lo stesso Marco Melone continuerà a ricoprire il ruolo di dg mentre la posizione del direttore sportivo, Claudio Ferrarese, sarà oggetto di discussione nelle prossime ore.
In casa Dro invece è ufficiale la rinuncia a qualsiasi tipo di appendice legale e il conseguente ritorno in Eccellenza. Cosi come annunciato dal numero uno gialloverde, Lucio Carli, il club trentino ha preferito non fare il passo più lungo della gamba, il budget calerà in maniera importante e quindi non si compirà alcun azzardo. Sulla panchina Tiziano Sparano prenderà il posto di Stefano Manfioletti accasatosi all’Anaune.